No, non sei tu in quel video: evita di aprire il link che ti arriva da un amico su Messenger

Si tratta di un nuovo tentativo di phishing: si stanno ripetendo in diverse forme. Qualche settimana fa vi avevamo parlato di un altro strumento che utilizzava Facebook

30/01/2022 di Redazione

Non si abbocca alla rete del phishing. Eppure, il fatto che questi messaggi siano ampiamente diffusi e che siano sempre più legati al nostro utilizzo delle piattaforme social deve metterci in guardia da forme sempre più evolute, graficamente, di tentativi di truffa del genere. Così, vi sarà sicuramente capitato di ricevere un messaggio su Messenger – il servizio di chat di Meta – da un vostro amico, apparentemente insospettabile. «Mi sembra di vederti in questo video?» – due emoticons accompagnano la domanda e, insieme a loro, un link.

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Mi sembra di vederti in questo video, la nuova truffa via Messenger

Praticamente, si riceve – all’interno della chat di Messenger – un messaggio da uno degli amici della propria lista di contatti. Cliccando sul link si atterra su una ulteriore pagina web che sembra avere le fattezze di una pagina ufficiale di Facebook. L’unica differenza sta nel banner nella parte superiore in cui si spiega: «Facebook deve verificare le informazioni del tuo account per consentire l’accesso a questo video». Dal momento che non stiamo parlando affatto di contenuti per cui c’è bisogno di una autorizzazione internazionale nientemeno che dal board di Facebook (che – per inciso – adesso si chiama Meta), questo banner dovrebbe bastare a insospettire l’utente.

Tuttavia, capita spesso – magari in un momento di particolare distrazione o di uso superficiale del cellulare – che l’utente inserisca i propri dati (nel caso, user name di accesso a Facebook e password). L’utilizzo di questi user e password serve all’autore della truffa di phishing di accedere all’account della vittima, per poter recuperare dei dati importanti (immagini, informazioni, video) o per utilizzare in maniera fraudolenta il profilo per perpetrare la truffa anche ai contatti della vittima stessa. Per questo è opportuno, se ci si è resi conto di essere andati troppo oltre, cambiare immediatamente la password del proprio account.

Come si diceva, le truffe via Facebook sono sempre più frequenti in Italia. Qualche settimana fa, circolava un articolo con l’immagine di Elon Musk che prometteva guadagni da 2mila euro in una settimana. Cliccare su quel link aveva lo stesso effetto che vi abbiamo appena descritto. Inoltre, Facebook è stato al centro di una bufala alimentata da un passaparola in stile catena di Sant’Antonio in cui si diceva che le proprie foto potevano essere utilizzate dalla compagnia di Mark Zuckerberg se non fosse stato esplicitato il proprio dissenso facendo copia-incolla del messaggio sulla propria bacheca di Facebook. Tentativi di destabilizzare l’utenza che, purtroppo, non sembra ancora essere pronta per capire la differenza tra una comunicazione ufficiale e una semplice burla. Così come non sembra ancora essere pronta per non cadere nei tentativi di phishing sempre più frequenti.

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