L’ex portiere Matteo Sereni prosciolto: fu condannato per presunte molestie sessuali alla figlia

04/12/2019 di Redazione

Matteo Sereni è stato, tra le altre squadre, portiere di Torino e Sampdoria. A differenza di altri suoi colleghi e omologhi, si è ritirato molto prima dal mondo del calcio giocato, nel 2011, all’età di 36 anni. Tra le motivazioni, anche la lunga vicenda giudiziaria che lo aveva investito e che oggi è arrivata a una svolta: il portiere del Torino e della Sampdoria, infatti, era stato condannato in primo grado dal tribunale di Tempio Pausania per presunti abusi sessuali sulla figlia che all’epoca dei fatti aveva quattro anni.

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Arrivata l’archiviazione per l’ex portiere Matteo Sereni

Oggi, tuttavia, il tribunale di Torino – presso il quale il processo era stato trasferito per competenza territoriale (dopo un primo trasferimento da Tempio Pausania a Sassari) – lo ha prosciolto da tutte le accuse. La denuncia degli abusi sessuali era stata presentata dall’ex moglie di Matteo Sereni, dopo il loro divorzio. La donna era stata anche l’agente del calciatore, nel corso della sua carriera agonistica.

La vicenda giudiziaria di Matteo Sereni

In primo grado era arrivata una condanna a tre anni di carcere e, in seguito al pronunciamento della corte, non aveva più avuto la possibilità di vedere i suoi figli. Il giudice di Torino ha accolto la richiesta di archiviazione del pubblico ministero Giulia Marchetti. In pratica, i magistrati avrebbero accertato che le testimonianze rese dalla bambina (che in primo grado avevano spinto i giudici di Tempio Pausania a pronunciarsi per la condanna) sarebbero state raccolte dalla ex moglie, dalla suocera e da alcuni periti di parte con modalità inappropriate, sia nelle aule di tribunale, sia al di fuori di queste ultime.

L’archiviazione arriva dopo un lunghissimo iter giudiziario, durato nove anni. Dal 2011 in poi, infatti, Matteo Sereni è stato coinvolto nella vicenda e da quel momento è uscito dai riflettori del calcio che conta per concentrarsi sulla propria situazione personale.

FOTO: -ANSA/LUCA ZENNARO-

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