Non vogliono il Pride a Matera e diffondono volantini «Capitale europea della perversione»

Il conto alla rovescia è iniziato. Nell’anno di Matera 2019, capitale europea della cultura, ci sarà la prima giornata dell’orgoglio omosessuale in Basilicata. Il Matera Pride, o meglio il Matera Heroes Pride, si svolgerà sabato 20 luglio. Ma la manifestazione sembra essere fortemente avversata da gran parte della popolazione che sta utilizzando ogni mezzo pur di fare ostruzionismo rispetto a un evento che inizierà nel pomeriggio e caratterizzerà il finesettimana della Città dei Sassi.

Matera Pride, il vergognoso manifesto di insulti

Così, sui parabrezza delle automobili parcheggiate nella città capitale europea della Cultura sono stati diffusi dei volantini che dichiarano la loro contrarietà al Matera Heroes Pride, affermando che la città lucana sia diventata la Capitale europea della perversione nel 2019. Di seguito, alcuni versetti biblici che ricordano la dannazione eterna per gli omosessuali: dal passo del Talmud che recita «se uno ha rapporti con un uomo così come con una donna, entrambi hanno commesso un abominio», dalla lettera di San Pietro su Sodoma e Gomorra, passando per quella ai Corinzi.

La ribellione sui social network contro il Matera Pride

Come se non bastasse, il manifesto era corredato di una foto della cantante Conchita Wurst o di coppie che si baciano a cui era stata applicata una grande X. Un vero e proprio messaggio minatorio, che ha qualche sfumatura inquietante. Tuttavia, contro il pride di Matera si stanno coalizzando anche diversi account social. Sulla pagina Sei di Matera se… era stato postato un articolo informativo sull’organizzazione del Pride. Biagio Spagnuolo ha denunciato: «Dopo soli 55 minuti il post e chi l’ha condiviso – ha scritto su Facebook – sono stati bannati dal gruppo senza nessuna spiegazione. Se ci chiediamo ancora a cosa servono questo tipo di Manifestazioni, la risposta sta tutta qua».

Per non parlare dei commenti penosi che vengono postati in merito al Matera Heroes Pride: «Ci rivorrebbe il duce in questi casi», «al gay pride si permette tutto e ci sono delle scene penose che vorrei risparmiare a me e ai miei figli», «guarda quanti orrori, guarda quanti atti osceni, guardali: sono centinaia».

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