La figlia di Moro: «Il ‘governo del cambiamento’ applichi le leggi per le vittime del terrorismo»

Il volto è quello di chi ha affrontato tante battaglie e che sta continuando a lottare. Maria Fida Moro, figlia di Aldo Moro ucciso esattamente quarant’anni fa dalle Brigate Rosse, è stata ospite nello studio di M di Michele Santoro, in quella che è stata l’ultima puntata del format interamente dedicato al rapimento e all’uccisione dello statista della Democrazia Cristiana.

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Maria Fida Moro e la necessità del delitto di Aldo Moro

Le sue parole, a distanza di tempo, sono molto forti e mettono davvero i brividi. Maria Fida Moro, quarant’anni dopo, si interroga sulla necessità dell’assassinio del padre e sulle modalità per eseguire un delitto così efferato. «Il caso Moro – ha detto Maria Fida Moro – era scritto dai tempi di Yalta, così come tutte le altre stragi avvenute in Italia e non solo. Per arrivare al risultato che abbiamo sotto gli occhi oggi. Papà, come altri, lavorava solo a fin di bene. Era inevitabile che sarebbe stato ucciso, potevano farlo in modo meno crudele. Sono convinta che non solo era una sorte segnata la sua ma alla fine i più cattivi con lui sono stati coloro che avrebbero dovuto volergli bene».

Maria Fida Moro ha parlato senza nessun timore reverenziale nei confronti della storia. Accenna al fatto che non ci sia stato nulla da fare sin dal primo momento, che nessuno aveva davvero intenzione di portare avanti una vera trattativa. «Davvero, non era necessario uccidere cinque persone innocenti – dice -. Per impedire cosa poi? Una trattativa che non ci sarebbe stata comunque? Sarebbe stato molto più giusto se anche papà fosse stato ucciso con un bel colpo in testa invece che con undici proiettiliintorno al cuore lasciandolo agonizzante, in quella maniera terrificante. Senza il delitto Moro anche l’Europa sarebbe stata diversa».

Maria Fida Moro e l’appello al ‘governo del cambiamento’

Infine, proprio da Maria Fida Moro arriva fortissimo l’appello nei confronti del nuovo governo tragato Movimento 5 Stelle e Lega e guidato da Giuseppe Conte. «Dicono che questo è il governo del cambiamento? Bene, allora applichino la legge per le vittime di terrorismo (la legge 206 del 2004, ndr) anche per il caso di Aldo Moro». Questa posizione aveva impedito alla figlia e al nipote di Moro di partecipare a ogni celebrazione ufficiale. La legge prevede delle indennità per le famiglie delle vittime del terrorismo che non sono mai state riconosciute per il caso Moro. In passato, la stessa Maria Fida aveva sottolineato come, con l’inapplicabilità di questa legge alla vicenda del sequestro e dell’uccisione, si gettavano ombre sul fatto stesso che Moro fosse stato vittima di terrorismo.

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