Di Maio smentisce Grillo sull’Ilva

Di Maio ha smentito Beppe Grillo sull’Ilva. Il vicepresidente del Consiglio, ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, ha derubricato a opinione personale l’auspicio della riconversione dello stabilimento siderurgico più grande d’Italia fatta dal garante M5S.

Sull’Ilva Di Maio smentisce la rinconversione proposta da Grillo

Durante un intervento alla trasmissione radiofonica Radio anch’io Di Maio ha affermato in merito all’Ilva: «Grillo, e chiunque altro, esprimono delle opinioni personali: su tutti i dossier io non prenderò decisioni finchè non ascolteròle parti. Ascolterò la proprietà, i sindacati, il sindaco di Taranto, bisogna cedere la condizione generale, solo dopo prenderò decisioni con responsabilitàe se serve anche continuità».  Luigi Di Maio, il più importante esponente del M5S all’interno del governo Conte, e capo politico dei Cinque Stelle, si è quindi smarcato immediatamente dalla proposta di Grillo in merito all’Ilva. I fondatore del M5S ha evocato la bonifica e la riconversione industriale del bacino della Ruhr come esempio per Taranto, al fine di ridare un cielo blu alla città pugliese dove ha sede il più grande stabilimento siderurgico d’Europa.

 

 

«L’esempio più rilevante consiste nel Parco Paesistico di 320 kmq, distribuito lungo gli 800 kmq del territorio fluviale dell’Emscher. L’Emscher era in origine un fiume canalizzato e usato come fogna a cielo aperto per la zona industriale. Il costo totale è stato di due miliardi e mezzo di euro», ha scritto sul suo blog Grillo.

 

Di Maio
ANSA/ALESSANDRO DI MEO

Il dissenso sull’Ilva, in questo momento uno dei dossier più rilevanti del nuovo governo, rispecchia quanto successo alcune settimane fa sull’uscita dall’euro. Dopo mesi di silenzio il fondatore dei Cinque Stelle era tornato a evocarla, per poi esser immediatamente fermato da Di Maio che l’aveva definita l’opinione personale di un battitore libero come il comico. Il capo politico del M5S ha riposizionato i Cinque Stelle su posizioni meno oltranziste per consentirgli l’arrivo al governo, e ora che è nato il primo esecutivo a maggioranza pentastella Di Maio non intende tornare indietro al passato movimentista.

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