La falsa mail dell’Inps in cui si chiede il versamento di contributi non pagati
Alcune persone hanno ricevuto questa comunicazione che, ovviamente, non arriva dall'Istituto di previdenza sociale
15/09/2022 di Enzo Boldi
Le truffe online procedono spedite e il fenomeno del phishing, nonostante i cittadini abbiano raggiunto un consapevolezza maggiore rispetto agli ultimi anni, non si appresta a concludersi. Nel corso degli ultimi mesi, infatti, tentativi di raggiro (che spesso hanno come obiettivo il furto di dati sensibili degli utenti o, nei casi tangibilmente più gravi, con la sottrazione di denaro) si sono moltiplicati. Spesso utilizzando il classico sistema del “fingersi un’istituzione”. Come nel caso della falsa mail Inps in cui si richiede il versamento di uno o più mancati pagamenti dei contributi.
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Il sistema di raggiro (o tentata truffa) è sempre lo stesso. La mail utilizza loghi e nomi noti – in questo caso quello dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale – nel tentativo di rendere più verosimile la comunicazione inviata via mail (in questo caso, ma esiste anche la versione smishing via sms) e attirare l’attenzione preoccupata dell’utente. Poi, come si evince dallo screenshot pubblicato su Twitter da Marco Camisari-Calzolari, si passa al contenuto.
(2/2) Avvisa inoltre che i bonifici, i prelievi in denaro e i pagamenti online della nostra #banca sono stati disabilitati e che per ripristinare tutte le funzioni sarebbe necessario pagare ora l’importo residuo da saldare. #Occhiaperti amici.
— M.Camisani-Calzolari (@marcocc) September 15, 2022
Nella mail Inps in questione si fa riferimento a un mancato versamento dei contributi e alle modalità per effettuare il pagamento che risulta (ma non è così) non saldato.
Mail Inps che avvisa di mancati pagamenti, la truffa
Ma c’è anche di più. Perché nella stessa comunicazione si parla di sistemi per prelevare o pagare online la banca di riferimento sono stati disabilitati e l’unico modo per ripristinarli è versare – attraverso una nuova modalità – l’importo richiesto figlio di quel (falso) mancato pagamento dei contributi. Ovviamente si tratta di una truffa. Il suggerimento è sempre quello di leggere le mail che riceviamo con occhio critico, partendo dall’indirizzo del mittente. I canali ufficiali, infatti, hanno un dominio ben preciso e identificabile.
(foto ipp/clemente marmorino)