Mai più feste negli appartamenti di Airbnb: il divieto del 2020 diventa permanente

«Il divieto si è sviluppato in una politica comunitaria fondamentale per supportare i nostri host e i loro vicini»

28/06/2022 di Clarissa Cancelli

Niente più feste negli appartamenti di Airbnb. Il divieto temporaneo di party ed eventi in casa imposto dal portale online per rispettare le regole anti-Covid 19 diventerà permanente: non saranno più consentiti né feste né eventi nelle abitazioni disponibili sulla piattaforma.

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Mai più feste negli appartamenti di Airbnb

«Nel tempo, il divieto è diventato molto più di una misura di salute pubblica», ha dichiarato la società in un post sul suo blog. «Si è sviluppato in una politica comunitaria fondamentale per supportare i nostri host e i loro vicini». Le feste, organizzate soprattutto tramite i social, avrebbero accumulato una serie di lamentele da parte degli ospiti e dei loro vicini di casa. Una situazione che ha spinto la piattaforma a estendere il divieto per sempre. Il sito ha dichiarato di aver sospeso gli account di circa 6.600 ospiti per aver violato il divieto nel 2021: una cifra minuscola, se si considera che l’azienda ha più di 150 milioni di utenti. Oltre a rendere permanente il divieto delle feste, Airbnb sta revocando il limite dell’occupazione di 16 persone introdotto anch’esso nel 2020. La società afferma che ciò è dovuto al fatto che ci sono molte proprietà che possono ospitare comodamente più di 16 persone e che molte di queste sono utilizzate per «viaggi familiari multigenerazionali e gruppi più grandi». Questo particolare cambiamento di politica dovrebbe entrare in vigore nei prossimi mesi. Più famiglie, meno party insomma.

L’altruismo del portale

La piattaforma americana di affitti ha recentemente deciso di sospendere le sue attività in Russia e Bielorussia in risposta all’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca. Ad annunciarlo attraverso un messaggio su Twitter, il Ceo della società, Brian Chesky. La sua fondazione, Airbnb.org, aveva infatti riferito di offrire alloggio gratuito a 100.000 rifugiati in fuga dall’Ucraina verso paesi vicini come Polonia e Romania. Una decisione che era stata presa già nel 2021, quando Airbnb aveva comunicato, tramite il co-fondatore e amministratore delegato Brian Chesky, di fare la sua parte proponendo di ospitare fino a 20 mila rifugiati afghani.

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