Airbnb ha annunciato che fornirà alloggi a 20 mila rifugiati afghani

Dopo l'annuncio dato dall'ad dell'azienda si rimane in attesa di ulteriori dettagli e dell'intervento di altri colossi del mondo tech che potrebbero fare la differenza

24/08/2021 di Ilaria Roncone

La fuga dall’Afghanistan rappresenta una delle più gravi crisi umanitarie che il mondo ha vissuto negli ultimi decenni. Una situazione che, all’atto pratico, vede le persone che fuggono dal paese salendo sugli aerei che tutti stiamo vedendo in questi giorni arrivare in paesi stranieri senza possedere nulla. Un aiuto concreto può e deve essere dato da chi ha modo e maniera di fornire assistenza e Airbnb ha deciso – comunicandolo tramite il co-fondatore e amministratore delegato Brian Chesky – di fare la sua parte proponendo di ospitare fino a 20 mila rifugiati afghani. Sulla questione Airbnb rifugiati afghani, per ora, ancora non ci sono informazioni precise a parte l’intenzione espressa a parole di aiutare.

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Airbnb promette aiuto concreto per i rifugiati afghani

Il progetto è quello di chiedere agli host chi tra loro è disposto a offrire i proprio spazi gratuitamente o a costo ridotto. Un costo che, secondo quanto dichiarato dall’ad dell’azienda, sarà Airbnb stesso a pagare. «Se siete disposti a ospitare una famiglia di rifugiati – ha detto Chesky rivolgendosi direttamente agli host – contattatemi e vi metterò in contatto con le persone giuste qui per farlo accadere».

L’azione – che ancora deve essere realizzata concretamente – vuole essere d’ispirazione per altri leader mondiali che hanno possibilità di dare una mano: «Lo spostamento e il reinsediamento dei rifugiati afgani negli Stati Uniti e altrove è una delle più grandi crisi umanitarie del nostro tempo. Sentiamo la responsabilità di farci avanti. Spero che questo ispiri altri business leader a fare lo stesso. Non c’è tempo da perdere».

In attesa dei dettagli pratici della questione Airbnb rifugiati afghani

Le intenzioni sono state espresse ma, come riporta il Guardian, l’azienda non ha ancora confermato dove e per quanto tempo verranno ospitati i rifugiati, alludendo a una situazione attualmente «in rapida evoluzione». Da quando Kabul è caduta per opera dei talebani, Airbnb ha sostenuto l’International Rescue Committee (IRC) – ente di beneficienza per rifugiati che ha sede a New York -, l’organizzazione no-profit HIAS e Church World Service al fine di fornire una sistemazione nel più breve tempo possibile ai rifugiati. Il presidente di IRC ha anche ringraziato apertamente Airbnb «per aver offerto ancora una volta il loro sostegno e le loro infrastrutture per soddisfare questo momento, fornendo luoghi sicuri e accoglienti per gli individui e le famiglie mentre arrivano negli Stati Uniti e iniziano a ricostruire le loro vite».

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