Il M5S vota contro il censimento dei rom che piace alla Lega, in Lombardia
04/07/2018 di Redazione
Una conferma delle divergenze tra Lega e Movimento 5 Stelle sul censimento dei campi nomadi è arrivata ieri con una votazione del Consiglio regionale della Lombardia. I consiglieri lombardi hanno approvato una mozione che dà mandato alla giunta di rilevare le presenze di «rom, sinti e camminanti» nei campi regolari e anche di procedere con la chiusura degli insediamenti abusivi. L’atto è stato proposto da Silvia Sardone di Forza Italia, è stato sostenuto dalla maggioranza di centrodestra ed ha ottenuto il voto contrario di Pd e Movimento 5 Stelle. I Democratici avevano subordinato il proprio appoggio ad iniziative sociali negli stessi campi rom censiti e parlano ora di mozione «razzista e demagogica», «che chiede un censimento su base etnica».
Il M5S contro il censimento dei rom in Lombardia
I pentastellati si erano già chiaramente espressi contro i censimenti proposti dalla Lega nelle ultime settimane. Le polemiche sono esplose dopo un’intervista che Matteo Salvini ha rilasciato a un’emittente locale lombarda lo scorso 18 giugno. Il segretario del Carroccio e ministro dell’Interno in quella occcasione ha parlato di un dossier «sulla questione rom in Italia» che il Viminale starebbe preparando e di «una ricognizione», aggiungendo che gli stranieri irregolari andranno «espulsi» dal nostro Paese con accordi tra Stati e che «i rom italiani purtroppo te li devi tenere a casa». Il leader M5S Luigi Di Maio ha prontamente preso le distanze da quelle affermazioni. «Mi ha piacere che Salvini abbia smentito qualsiasi ipotesi di censimento, registrazione o schedatura, se una cosa non è costituzionale non la si può fare», sono state le parole del capo politico del Movimento 5 Stelle dopo un mezzo passo indietro del segretario leghista. La questione è poi tornata all’ordine del giorno in Lombardia.
(Foto di copertina da archivio Ansa: il campo nomadi sulla via Pontina a Roma. Credit immagine: ANSA / MASSIMO PERCOSSI)