Secondo Luca Morisi, Salvini sui social «fa tutto da solo». Ma allora che lo paghiamo a fare?
07/12/2018 di Gianmichele Laino
Luca Morisi è all’interno dello staff comunicativo del ministro dell’Interno. Fece molto scalpore, al momento della pubblicazione sui siti istituzionali, degli stipendi, la cifra di 65mila euro lordi destinata a lui in quanto «consigliere strategico per la comunicazione». Insomma, una carica ben precisa che presuppone lo studio di un piano di comunicazione, specialmente attraverso i canali dei social network.
Le ultime uscite sui social network di Matteo Salvini
Tuttavia, le ultime uscite su Facebook, Twitter e Instagram di Matteo Salvini hanno fatto piuttosto discutere. In principio, fu la pasta (che sembrava impiattata da Chef Ruffi) Barilla con tanto di ragù Star. Poi arrivò la foto (sfocata) di un messaggio del Bacio Perugina, infine quella abbastanza «zozza» di una dolcissima Torta Pan di Stelle. Non siamo sul profilo social di un aspirante food blogger senza futuro, ma siamo davanti a quello istituzionale di un ministro dell’Interno. Ricordiamolo sempre.
Qualcuno, su Twitter, ha voluto chiamare in causa proprio Luca Morisi, chiedendogli spiegazioni sulla strategia social adottata da Matteo Salvini nell’ultimo periodo. Facendo riferimento al suo ruolo di «consigliere strategico per la comunicazione». Il medievalista Pietro Silanos ha taggato Luca Morisi, chiedendogli espressamente: «cosa c’entra il #foodporn con la comunicazione politica?».
La risposta di Luca Morisi che lascia spiazzati
La risposta di Luca Morisi lascia francamente spiazzati:
Io ogni tanto lo dico, lo ripeto ora: la forza di Salvini è l’autografia (fa da solo) e la spontaneità, non c’è alcuna strategia, sono post che lui si sente di fare, e chi lo segue li apprezza.
— Luca Morisi (@lumorisi) 6 dicembre 2018
Matteo Salvini, dunque, pagherebbe – con soldi del ministero dell’Interno e, quindi, del contribuente – un «consigliere strategico per la comunicazione», ma utilizzerebbe in maniera autonoma i social network. Delle due, l’una: o Luca Morisi ha mentito, oppure – in tempi di spending review – sarebbe meglio utilizzare diversamente quei 65mila euro lordi l’anno. Tanto, il Capitano fa tutto da solo.