Lo spin doctor di Salvini fomenta i social all’insulto contro le donne della Sea Watch, ma non finisce benissimo
28/06/2019 di Enzo Boldi
Dover aizzare la folla per portare avanti le proprie mozioni è simbolo di debolezza. E Luca Morisi, spin doctor di Matteo Salvini, cerca continuamente la pacca sulle spalle da parte del popolo del web e, di volta in volta, sceglie con cura il ‘nemico’ da far attaccare. I social, in tutto questo bailamme di profili che hanno sdoganato l’insulto libero, sono per lui una macchina di consensi, ma in molti si sono stancati di questo modo di fare e ‘La Bestia’ è stata rimessa in gabbia.
L’ultimo episodio risale alla serata di giovedì, quando Luca Morisi – cercando di fare dell’ironia di basso livello e a basa di misoginia – ha pubblicato lo screenshoot dell’articolo di Repubblica che raccontava le storie delle donne della Sea Watch: la capitana Carola, la dottoressa Verena e la mediatrice culturale Heidi. A bordo della nave della Ong, ferma davanti al porto di Lampedusa dopo aver forzato il blocco firmato Salvini, l’equipaggio è di sole donne e lo spin doctor ha usato questa sponda per richiamare il suo popolo dall’insulto facile all’adunata.
Pronte per le primarie del PD! pic.twitter.com/eWIFzq7fKE
— Luca Morisi (@lumorisi) June 27, 2019
Luca Morisi invita il web a insultare le donne della Sea Watch
Allusioni e riferimenti che, però, non hanno avuto l’effetto sperato. Al netto dei sovranisti con la bandierina al fianco del loro nome (accompagnato da una lunga serie numerica) che hanno – chissà perché, dato che i commenti sono arrivati neanche tre secondi dopo la pubblicazione del tweet di Luca Morisi – iniziato a insultare tutto l’equipaggio della Sea Watch con i classici epiteti sessisti e infanganti (come se loro non avessero mai avuto al loro fianco una donna), i social hanno attaccato duramente l’ennesima caduta di stile dello spin doctor di quello che non è un personaggio televisivo, ma un ministro e un vicepremier.
Sei proprio un imbecille senza un minimo di umanità.
— Figlio d’Ilúvatar 💨 (@Sparviero8) June 27, 2019
Donne bellissime nel senso più profondo del termine, che il capitone se le sogna
— Stefano Greco (@StefanoGreco7) June 27, 2019
Che tristezza, e che miseria intellettuale per dover sempre cercare il commento più cinico possibile. Mi dispiace molto per il lavoro che si è scelto, e per le conseguenze che avrà sul suo animo: anni a spargere acredine sul mondo lasciano il segno.
— Carlo Riccò (@Carlaccio7) June 28, 2019
Mentre lei sarà ricordato solamente per essere stato lo sguattero di Salvini
— Red Eagle (@italyredflag) June 28, 2019
Mentre lei sarà ricordato solamente per essere stato lo sguattero di Salvini
— Red Eagle (@italyredflag) June 28, 2019
Affondiamo il sovranismo populista
La mobilitazione contro Luca Morisi è ampia e le risposte negative al suo post sono di gran lunga superiori ai like e alle ricondivisioni. Il tema migranti è delicato e, comunque la si pensi, andrebbe affrontato con un minimo di contezza e dignità. Spargere odio per cercare l’applauso del popolino ha fatto il suo gioco per anni, ma prima o poi la gente si ribella. La misoginia applicata a chi è meno fortunato e non può essere pagato (con i soldi degli italiani) un lauto stipendio per spargere veleno sui social, è il sintomo di come ad affondare debba essere il sovranismo populista. Null’altro.