Licia Ronzulli dice che non è stata nominata ministro per colpa dei trend topic

Attribuisce la scelta di Giorgia Meloni alle tendenze sui social network provenienti dalle minoranze no-vax

01/11/2022 di Redazione

La politica di Twitter. Pensavamo a qualcosa di astratto, legato esclusivamente agli slogan promozionali da campagna elettorale. Invece, in base alle parole pronunciate da Licia Ronzulli – esponente di Forza Italia molto vicina a Silvio Berlusconi -, scopriamo che il social network potrebbe essere stato utilizzato anche nella composizione della lista dei ministri dell’attuale governo di Giorgia Meloni. L’esponente azzurra, infatti, ha dichiarato in un’intervista a La Stampa di non essere titolare di un dicastero a causa dei trend topic sui social network e di un mancato gradimento da parte di una fetta evidentemente influente dell’elettorato del centro-destra.

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Licia Ronzulli mancata ministra per colpa dei trend topic

«La decisione – ha detto Ronzulli – è stata presa consultando i trend topic. Mi è stato detto che la rete si è scatenata. Ma la cosa che più mi ha fatto star male, non tanto per me quanto per quello che la mia famiglia è stata costretta a subire, è la violenza mediatica usata nel costruire un caso inesistente». I trend topic, ovvero gli argomenti di discussione più caldi su una piattaforma social (o su un motore di ricerca) in un determinato momento storico, avrebbero dunque condizionato le scelte per la formazione del governo Meloni.

Se l’obiettivo di Licia Ronzulli era quello, in fondo, di allontanare le polemiche per la mancata nomina a ministro (fortemente richiesta da Silvio Berlusconi: addirittura sembrava fosse una conditio sine qua non per l’ingresso di Forza Italia al governo), la sua battuta sui trend topic getta un’ombra “digitale” sulla formazione di un governo che, a quanto pare, predilige gli strumenti analitici del web alle competenze per scegliere i ruoli da ricoprire. Un segno dei nostri tempi oppure una barriera innalzata per mascherare un insuccesso politico? Vista l’importanza che i politici tendono ad attribuire al consenso social, non dovremmo stupirci del primo caso. Sarebbe, in fondo, preoccupante: l’utilizzo della rete, che non presenta sempre meccanismi limpidi, con un ruolo importante dei bot e degli account senza una identità, non può penetrare così in fondo nell’ordine democratico. Eppure, le dichiarazioni di Licia Ronzulli vanno proprio in questa direzione.

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