La bufala dei gay che non possono essere buoni genitori
24/05/2012 di Chiara Lalli
DATI – A sostegno di queste affermazioni si rimanda in nota a: qualche studio su famiglie con un solo genitore, a Joseph Nicolosi (il sostenitore della terapia riparativa; ricordiamo che lo psichiatra Robert Spitzer di recente si è scusato per avere dato credito a una fantomatica “cura” per i gay, “cura” per non farli più essere gay ovviamente) e poco altro. Che cosa sosteneva invece l’articolo, quello vero, pubblicato su Pediatrics?
QUINDI – Com’è possibile che da un articolo che si sofferma sui possibili effetti negativi della mancanza di diritti (come il matrimonio o la possibilità di adottare) si sia arrivati a blaterare di scompensi per i bambini cresciuti da due mamme o due papà? Semplice: scambiando una lettera alla rivista per un articolo scientifico. Una lettera contro innumerevoli studi (l’articolo citato elenca, alla fine, moltissime fonti e ricerche sull’argomento). Sarebbe come sostenere il creazionismo invocando una lettera scritta a una rivista scientifica inviata da qualcuno cui non va giù l’evoluzionismo. La sciatteria di una simile citazione è evidente. Così come evidenti sono i danni per chi ascolta un simile scempio. Giusto per concludere ricordiamo che gli studi rassicuranti sulla crescita dei bambini in famiglie omogenitoriali sono molto numerosi. Basterebbe citare il materiale disponibile sul sito dell’APA, l’American Psychological Association alla sezione “Gay and lesbian parenting”. Oppure i report di “Loves makes a Family” O ancora ascoltare le testimonianze dei figli stessi, che negli Stati Uniti si sono costituiti in una associazione proprio con l’intento di demolire luoghi comuni: si chiama COLAGE, People witha lesbian gay bisexual transgender or queer parent.
(Chiara Lalli, è bioeticista, filosofa morale ed autrice del libro “Buoni genitori”)
(la foto di copertina dell’articolo è di Cristiana Alicata)
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