La bufala dei gay che non possono essere buoni genitori
24/05/2012 di Chiara Lalli
Grazie a “Renato” per la segnalazione
Le dichiarazioni di Giuseppe Di Mauro, ospite di KlausCondicio qualche giorno fa, sono ormai note. Dopo le polemiche scatenate, l’associazione di cui Di Mauro è presidente – SIPPS, Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale – decide di chiarire in un comunicato stampa la propria posizione (agenzia Asca di ieri). Il comunicato comincia così:
L’associazione sposa in pieno le tesi della rivista Pedioatrics, secondo cui ‘bambini cresciuti da coppie omosessuali sono esposti a maggiori rischi per la salute di quelli cresciuti in famiglie eterosessuali sposate’. Secondo lo studio, condiviso dalla SIPPS e discusso nella puntata, ‘le unioni omosessuali hanno una minore durata (2/3 anni in media) rispetto a quelle eterosessuali. I bambini cresciuti da coppie omosessuali sono piu’ portati ad incontrare problemi di confusione nell’identita’ sessuale, a sperimentare sessualmente e ad assumere comportamenti omosessuali’. ‘Sottoscriviamo in pieno la tesi esposta da Pedioatrics’, ha ribadito Giuseppe di Mauro: ‘Il bambino che cresce con una coppia omosessuale – ha poi spiegato – e’ tendenzialmente ad alto rischio di problemi psicosomatici, neuropsichiatrici e di depressione. Noi creiamo delle persone che comunque sono dei diversi. Noi – ha poi precisato Di Mauro – abbiamo su tutte le caselle maschi o femmine, la terza casella io non la leggo. I bambini tendono ad assumere le caratteristiche dei propri genitori, quelli cresciuti dalle coppie omosessuali prendono riferimento da questa loro famiglia, cercano di imitarla, di condividerla. Allora, mi domando, si da’ vita ad un esercito di gay?’.
DIFFERENZE – Qualcuno dovrebbe spiegare a Di Mauro la differenza tra identità di genere e orientamenti sessuali (che diavolo sarebbe la terza casella dopo “maschio” e “femmina”?) e ricordargli che moltissimi gay hanno genitori eterosessuali – chissà come mai non hanno imitato il loro “comportamento eterosessuale”. Sarebbe anche interessante capire cosa ci sarebbe di catastrofico in un “esercito di gay”. Di Mauro usa come una prova quello che dovrebbe dimostrare, ovvero che un certo orientamento sessuale sarebbe dannoso e intrinsecamente sbagliato, difettoso e contagioso. Ma tutte queste domande impallidiscono di fronte a ben altre questioni. Innanzitutto non esiste alcuna rivista che si chiami Pedioatrics, bensì Pediatrics – ma sarà stato di certo un refuso, una distrazione ininfluente sulla tesi riportata a sostegno degli scompensi.
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PAROLE – Poi però se cerchi l’articolo dal quale si evincerebbe la teoria degli scompensi, hai una gran sorpresa. Infatti ci si imbatte in un articolo che non è un articolo, ma una risposta un articolo. In altre parole una lettera inviata nel 2006 alla rivista in cui Den A. Trumbull, Joseph R. Zanga, Leah M. Willson e Vicki Tucci esprimono il proprio disaccordo.
E c’è pure scritto a chiare lettere: Letter to the Editor. The Effects of Marriage, Civil Union, and Domestic Partnership Laws on the Health and Well-being of Children: In Reply. Per chi non avesse familiarità con i criteri di pubblicazione specifichiamo che una lettera, diversamente da un articolo, non è sottoposta a peer review. Quello che scrivi ti pubblicano, insomma.
IPOTESI – La lettera elenca diversi luoghi comuni: “Heterosexual marriage is a unique and natural institution”. “The child receives protection and nurturance by the natural affection and attachment of the biological mother and father”. “Civil unions of homosexual caregivers cannot possess this natural chemistry for the child.” E poi il pezzo forte sui presunti danni ai bambini: “i bambini cresciuti in contesti familiari omosessuali vivono e sono esposti a rischi per la salute più alti di quelli cresciuti con genitori eterosessuali sposati. Le partnerships omosessuali sono significativamente più soggette allo scioglimento rispetto ai matrimoni eterosessuali, con una media di 2 o 3 anni per le unioni omosessuali. I bambini cresciuti in contesti familiari omosessuali sono più inclini a esperire confusione sessuale, a praticare comportamenti omosessuali, e a essere coinvolti in sperimentazioni sessuali. Adolescenti e giovani adulti che abbracciano il modo di vivere omosessuale, come i loro referenti adulti, hanno un rischio maggiore di problemi mentali, come depressione, disturbi ansiosi, disturbi comportamentali, dipendenza da sostanze, e soprattutto fantasie o tentativi di suicidio”.