C’è un’alternativa a Twitter e perché il suo nome potrebbe essere Koo?

È molto ben visto dal governo nazionalista di Narendra Modi

04/02/2022 di Gianmichele Laino

Mayank Bidawatka, il fondatore dell’app Koo, afferma che, con il suo progetto, prevede di superare la base di 25 milioni di utenti di Twitter in India quest’anno. Un risultato ambizioso che, tuttavia, proietta una piattaforma di microblogging nell’olimpo dei social media più utilizzati al mondo. Strano, perché il modello di Twitter e del suo microblog sembrava ormai superato. Eppure, dall’India arriva una conferma del fatto che, invece, se utilizzato nel modo giusto può essere davvero uno strumento fondamentale nel panorama dei mass-media.

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Koo, l’app di microblogging che vuole superare Twitter

Alla fine del 2021, l’app in India ha toccato quota 21 milioni di download. Sicuramente un passaggio significativo. La spinta è sicuramente stata data dalla controversia tra il premier indiano Narendra Modi e lo stesso Twitter: si chiedeva al social network di bloccare tutti quegli account che stavano sollevando alcune polemiche rispetto alla gestione di alcuni aspetti della vita amministrativa indiana. Nella fase di tensione tra l’India e Twitter, Koo ha guadagnato terreno, anche perché Modi – che ha un uso abbastanza “trumpiano” di Twitter – ha iniziato a utilizzare il rivale del social network fondato da Jack Dorsey. Ma come funziona questo social media che, come logo, ha un uccellino giallo che – nell’iconografia – richiama da molto vicino il simbolo che ha reso famoso Twitter in tutto il mondo?

Esattamente allo stesso modo di Twitter, con la differenza che il successo di Koo in India è influenzato moltissimo dalle persone famose che utilizzano questo social media: giocatori di cricket e star di Bollywood sono ovviamente le persone che hanno più seguito nel Paese orientale e il fatto che abbiano trovato in Koo un luogo dove comunicare le proprie emozioni e le notizie sul loro conto sicuramente funge da grande attrattore per il pubblico.

Molto più severa dal punto di vista dell’hate speech, molto più attenta alla moderazione, Koo rappresenta uno spazio sicuro per gli utenti. La combo con il favore con cui è guardato dal governo di Narendra Modi farà fare molta strada a questa alternativa a Twitter che, adesso, punta decisamente ai Paesi occidentali.

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