Cosa è successo all’account Twitter del Primo Ministro indiano

Nella notte (italiana) il post sull'adozione dei Bitcoin come moneta a corso legale nel Paese. Poi l'annuncio del profilo social "brevemente compromesso"

12/12/2021 di Enzo Boldi

«Il futuro inizia oggi». Si concludevano così due tweet pubblicati nella notte italiana dal Primo Ministro indiano. Quel futuro rispondeva al nome di “Bitcoin“. Perché dall’account ufficiale del premier Narendra Modi – a sorpresa – era stata annunciata l’entrata in vigore della criptovaluta come moneta a corso legale nel Paese. Poi, però, quei due post social sono stati cancellati nel giro di qualche minuto, con la smentita arrivata direttamente dallo staff del governo della penisola indiana.

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«L’India ha ufficialmente adottato i Bitcoin come moneta a corso legale. Il governo ha ufficialmente acquistato 500 BTC e li distribuirà a tutti i cittadini del Paese». Questo il doppio messaggio (uguale) pubblicato dal profilo Twitter ufficiale di Narendra Modi. Il tutto corredato da un link che, in realtà, come spiega TechCrunch, non è mai risultato attivo. Si trattava – leggendo l’URL – di un banale blog auto-prodotto che non aveva alcun crisma istituzionale (neanche il dominio era stato acquistato, ma si trattava solamente di una pagina realizzabile, nella versione free, su una delle più note piattaforme per creare siti gratuiti).

Narendra Modi e l’annuncio Twitter sui Bitcoin in India

Ma cosa è successo? Lo staff di Narendra Modi è corso ai ripari qualche minuto dopo spiegando che l’account del Primo Ministro indiano è stato «brevemente compromesso». Insomma, per qualche minuto qualcuno – ancora non si sa chi (e non si sa neanche se si sia trattato di un fantomatico attacco hacker) – ha utilizzato il profilo Twitter del premer indiano per condividere quella che, a tutti gli effetti, è una bufala. Perché l’India, almeno per il momento, non ha intenzione di rendere i Bitcoin moneta a corso legale nel Paese. Ma quel messaggio è stato letto da milioni di followers (ne ha oltre 73,4 milioni solamente su Twitter) e il caso è deflagrato nel giro di pochissimo tempo. Poi la cancellazione di quei due tweet e il ritorno alla condivisione social. Come se nulla fosse successo.

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