Il padre di Kean vuole candidarsi con la Lega, ma non può perché non ha la cittadinanza
28/03/2019 di Enzo Boldi
Viva Salvini, viva la Lega, no all’accoglienza, no alla cittadinanza a tutti gli stranieri che vivono in Italia e voglio candidarmi con il Carroccio. Poi ci si sveglia una mattina e ci si rende conto che, proprio seguendo le leggi esistenti che il partito del ministro dell’Interno non ha alcuna intenzione di cambiare, non ci si può candidare perché non si ha la cittadinanza essendo straniero. È il cortocircuito di Biorou Jean Kean, il padre del giovanissimo attaccante della Juventus e della Nazionale (fresco di due reti nelle sue prime due apparizioni con la squadra del ct Roberto Mancini), che in questi giorni ha cavalcato l’onda del successo sul campo del figlio per attirare le luci della ribalta.
«Sono tesserato della Lega a Fossano (in provincia di Cuneo, ndr) ormai da due anni, ma non posso candidarmi alle elezioni comunali perché ancora non ho la cittadinanza italiana – ha detto il padre di Moise Kean a La Stampa -. L’ho chiesta quattro anni fa. Se arriverà a breve, sarò nella lista del centrodestra, altrimenti aspetterò la prossima tornata elettorale». Nei giorni scorsi l’uomo è salito alla ribalta per le sue dichiarazioni a favore della limitazione dell’immigrazione, con tanto di plauso alla politica anti-migratoria di Matteo Salvini. Una forma affabulatoria nei confronti del ministro dell’Interno per attirare l’attenzione su di sé cavalcando il successo del figli.
Il padre di Kean vuole candidarsi con la Lega, ma non può
E a discutere sono state anche sue altre dichiarazioni, proprio parlando del figlio Moise Kean. Per celebrarne il successo, qualche giorno fa, aveva detto: «Sono molto felice per lui, per la Nazionale e la Juventus, di cui sono tifoso. Perché io sono nero, ma il mio sangue è bianco». Come le ciliegie, una dichiarazione tira l’altra e alla fine – anche dopo aver parlato di presunti accordi sui trattori con il club bianconero dicendo che «La mamma voleva portare il ragazzo in Inghilterra. Io le dissi che lo avrei fatto restare in Italia ma in cambio avrei voluto due trattori. La società mi disse che non ci sarebbero stati problemi. Invece non me li hanno ancora dati, non mi danno più biglietti e non mi ricevono neanche più» – il figlio è sbottato sui social dopo che nei giorni scorsi si era già espresso a favore dello ius soli.
Lo sfogo del calciatore su Instagram
«Trattori? Non so di cosa parli – ha scritto Moise Kean nelle sue Instagram Stories mercoledì sera -. Se sono l’uomo che sono oggi è solamente grazie a mia madre e con questo ho detto tutto! E non dimenticate mai chi vi dà da mangiare quando avete il cibo in pancia». Una presa di posizione contro il padre che, questo è evidente, sta sfruttando l’immagine del figlio per diventare qualcuno.
(foto di copertina: ANSA/LANCIA)