Come l’intelligenza artificiale e i dati stanno aiutando a capire l’evoluzione della pandemia

Ne ha parlato il Presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro, in collegamento con l'Artificial Intelligence & Cybersecurity for human health in corso a Dubai

01/02/2022 di Enzo Boldi

In origine era il contact-tracing: quella serie di dati raccolti per tentare di contenere il numero di contagi monitorando i contatti di quelle persone poi risultate positive. E per farlo ci si era rivolti anche alle applicazioni mobile (come Immuni in Italia, ma altri esempio simili si sono registrati in Europa e in molti altri Paesi del mondo) in grado di segnalare direttamente al cittadino-utente l’eventuale incontro con una persona infettata dal virus Sars-CoV-2. E in questi due anni di pandemia, lo stretto rapporto tra la raccolta di dati, l’intelligenza artificiale e il Covid ha aiutato a comprendere meglio l’evoluzione e le dinamiche che hanno portato all’evoluzione di un’emergenza sanitaria globale.

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Passato, presente e – soprattutto – futuro. Perché se apparentemente il virus continua a correre in modo indiscriminato (e solo con l’arrivo dei vaccini si sono prevenute molte morti a livello mondiale), la scienza deve necessariamente affidarsi all’evoluzione tecnologica che, dal canto suo, non può che far riferimento a dati stabili e inconfutabili su cui sviluppare i modelli predittivi e di analisi. Ovviamente il tutto ha provocato diverse polemiche per quel che riguarda la protezione della privacy, ma come già sottolineato in passato dallo stesso Garante – mai banale nelle sue critiche, così come nei suoi “via libera” – sia sull’app per il contact tracing che sul Green Pass, basta seguire le regole e i protocolli per non incorrere in violazioni da parte dell’ente pubblico.

Intelligenza artificiale e Covid, l’andamento della pandemia

E tutto ciò ha avuto riscontri ed effetti benevoli anche nella ricerca e nelle analisi scientifiche, come spiegato dal Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità – Silvio Brusaferro – intervenuto in collegamento Artificial Intelligence & Cybersecurity for human health al Padiglione Italia di Expo 2020 Dubai. L’evento è stato realizzato in collaborazione tra il nostro Paese, Israele e gli Emirati Arabi Uniti e gli esperti si sono confrontati (e non solo come summa esperenziale di testimonianze sul campo) sul tema che intelligenza artificiale e Covid.

«L’intelligenza artificiale ha un ruolo molto importante sia in termini di assistenza sanitaria sia di salute pubblica. Una delle prospettive sulla quale dobbiamo lavorare in termini di uso dell’intelligenza artificiale è come mettere insieme diverse informazioni per prevedere l’evoluzione della pandemia ma anche, per il futuro post-pandemia, per l’organizzazione di programmi per promuovere la salute per prevenire malattie e rischi e proteggere la popolazione».

Passato, presente e futuro. Perché i dati che vengono raccolti, sempre proteggendo la privacy, servono per dare la base computazionale a quell’intelligenza artificiale in grado di ridurre al minimo il tempo di analisi. Serve e servirà per le analisi predittive, ma anche per valutare l’andamento delle curve epidemiologiche. E non solo per quel che riguarda la pandemia Covid.

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