Joe Rogan contesta che sul suo podcast su Spotify si faccia disinformazione

Si scusa, contestualmente, con la piattaforma per i problemi che sta involontariamente creando

31/01/2022 di Redazione

La replica di Joe Rogan è arrivata, ancora una volta, in ritardo sulla tabella di marcia. Dopo una lunghissima querelle tra Neil Young e Spotify – che ha coinvolto anche altri artisti che hanno contestualmente ritirato la loro musica dalla piattaforma -, l’app di musica in streaming ha deciso di istituire una sorta di banner per collegare i propri utenti a un data hub (l’ennesimo gestito dalle piattaforme di social networking) sul Covid-19. Mancava l’ultimo tassello sulla polemica, ovvero le parole di Joe Rogan – il podcaster da milioni di download con cui Spotify ha chiuso un accordo d’esclusiva milionario -, che era stato accusato di fare un podcast di disinformazione.

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Joe Rogan replica alle polemiche sul suo podcast Spotify

Rifiuta innanzitutto l’etichetta di podcast di disinformazione e spiega che le sue puntate nascono da conversazioni. In quanto tali, dunque, queste ultime non possono essere preparate, si evolvono lungo direttrici che nemmeno lui può prevedere e che questo aspetto, secondo lui, rappresenta la forza del suo podcast. Ma se il suo podcast ha questa caratteristica, allora perché invitare in trasmissione dei personaggi che si sa già che faranno affermazioni controverse come il dottor Peter McCullough e il dottor Robert Malone, noti per le loro posizioni piuttosto scettiche su come sia stato affrontata l’emergenza coronavirus?

Per Joe Rogan, il problema non sussiste: «Si tratta – dice – di persone altamente qualificate, molto intelligenti, molto esperte e hanno un’opinione diversa dalla narrativa tradizionale. Volevo sentire la loro opinione. Non so se queste persone hanno ragione o meno, non sono un medico. Non sono uno scienziato. Sono solo una persona che si siede e parla con le persone e conversa con loro. Sbaglio? Assolutamente. Sbaglio, ma cerco di correggermi ogni volta che sbaglio qualcosa. Mi interessa dire la verità. Non mi interessa parlare solo con persone che hanno un’unica prospettiva».

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