Ma vediamo chi sono i creator scelti da Salvini per l’iniziativa sulla sicurezza stradale
Da Ignazio Moser a Nikita Pelizon, passando per Andrea Pirillo (che, a volte, sull'acceleratore ha premuto un po')
28/06/2023 di Gianmichele Laino
Cos’hanno in comune Luca Campolunghi, Francesco Sole, Samara Tramontana, Moonryde, Jacqueline Zanetti, Nelson Chuckwuebuka, Andrea Muzii, Homyatol, Stepny, Tiziano Brambilla, Nikita Pelizon, Ignazio Moser, Andrea Pirillo, Paolo Zotta e Lavinia Abate? Non si tratta soltanto di content creators, ma di personaggi che sono stati tutti coinvolti nella campagna del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la sicurezza stradale. Una campagna che è nata in concomitanza con la stesura del disegno di legge sul nuovo codice della strada e con i fatti di cronaca di Casal Palocco e che si inserisce in un filone, analizzato oggi nel monografico di Giornalettismo, in cui le piattaforme stanno cercando di fare di tutto per creare un clima di fiducia intorno alla loro sicurezza. Sia lato funzionalità, sia lato creators.
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Campagna MIT con influencer, il senso della sicurezza stradale che passa per il digital
L’iniziativa del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è stata sposata in pieno dall’Associazione italiana content e digital creators che, pertanto, ha messo a disposizione alcuni dei suoi rappresentanti. Non un’iniziativa di tipo “verticale”, con personaggi che, magari, si occupano di sicurezza o di tematiche affini, ma un’iniziativa all-inclusive, che coinvolgeva creator che si occupano normalmente di beauty, lifestyle, gaming, entertainment, fitness.
Ci sono anche volti televisivi, come Ignazio Moser – figlio del campione di ciclismo e conduttore televisivo, dopo l’esperienza al GF Vip -, come Nikita Pelizon – vincitrice del Grande Fratello e protagonista di altri reality show in passato -, come Lavinia Abate, che è stata miss Italia nel 2022 e adesso svolge professionalmente l’attività di modella.
Ma c’è anche chi, tra i propri contenuti, non disdegna i video strano-ma-vero, l’alta velocità (in pista) e le recensioni per descrivere lo stile di guida di macchine sportive e di grande cilindrata. Nella gallery di YouTube di Andrea Pirillo, ad esempio, ci sono titoli come Spesa di capodanno sulla Ferrari con la mamma, oppure La polizia mi ferma sul SUV più veloce del mondo, o ancora Esperienza folle con il quad sulla neve.
Alla fine, i video sono molto più innocui di quello che suggerirebbero i loro titoli. Tuttavia, occorre fare una riflessione se chi usa un format molto prossimo a quello della “challenge” o che cerca, in qualche modo, di riprodurre delle situazioni assurde o da insider (come nel caso di Homyatol, che in alcuni video rimorchia ragazze a caso o si imbuca al gran premio di Montecarlo) possa essere la figura più adatta per rappresentare la sicurezza sulle piattaforme social. Tanto più che, a parte qualche story sporadica su Instagram, nessuno dei creators coinvolti ha dato particolare risonanza all’iniziativa che, al massimo, ha occupato qualche trafiletto o qualche pagina web su giornali e siti di informazione.