Gli influencer avatar stanno sostituendo quelli umani?

C'è un utilizzo sempre più ampio di influencer avatar, tanto che gli esperti stanno ragionando sulla possibilità che soppiantino quelli umani nel merketing

11/07/2022 di Ilaria Roncone

Si tratta di un fenomeno che sta destando l’attenzione dei brand e che potrebbe decisamente trovare ampio spazio nell’ottica del metaverso: parliamo degli influencer avatar. Si tratta di vere e proprie celebrità virtuali da milioni e milioni di follower che stanno spopolando. La domanda che molti esperti di marketing si stanno ponendo in questo momento è: ce la faranno gli influencer umani a presidiare gli spazi online senza essere rimpiazzati?

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Tempo di influencer avatar, che fine faranno quelli umani?

Si tratta di una tematica approfondita anche sull’edizione cartacea de Il Sole 24 Ore della giornata odierna. Se il metaverso è il futuro habitat dei consumatori va da sé che i brand che vorranno raggiungere quante più persone sfrutteranno, un giorno, coloro che quell’universo lo abitano. Se attualmente è TikTok il paradiso dei brand – considerato che, con le sue regole, permette di raggiungere con contenuti rapidi nella creazione milioni di utenti -, il futuro del marketing potrebbe essere l’avatar e a provarlo sono i numeri.

C’è un vantaggio fondamentale quando si parla di influencer avatar: «Oggi con un influencer in carne e ossa non puoi controllare ogni dettaglio di ciò che quella persona farà, dirà, posterà – sottolinea Takayuki Moriya, amministratore delegato di Aww (agenzia che si occupa della creazione di influencer virtuali in Asia) – Invece con un influencer virtuale puoi creare una community più compatta e gestire la comunicazione». Il punto è che quell’influencer avatar si può mettere tra i brand e gli utenti e dialogare con i follower con i temi più rilevanti per chi lo guida.

Avatar utilizzati per promuovere le cause sociali

Aww ha creato Imma, un avatar che dialoga con mezzo milione di follower col preciso scopo di promuovere campagne di sensibilizzazione su tematiche quali ambiente e diritti della comunità LGBTQIA+. Anche New Scientist ha parlato del fenomeno, definendo queste celebrità avatar come «una piccola parte di Internet» la cui «influenza sta crescendo».

Gli influencer virtuali forniscono una serie di vantaggi non da poco, soprattutto dopo la pandemia: si tratta di un metodo più economico e creativo per interagire con il pubblico. Anche l’OMS si è avvalso di un influencer avatar, tale Knox Frost, che l’anno scorso ha permesso di promuovere una campagna sull’emergenza sanitaria portando a un guadagno di oltre 250 milioni di dollari.

Il coinvolgimento con gli avatar è di tre volte superiore

Si tratta di un dato che arriva da una ricerca di HypeAuditor, piattaforma di influencer marketing in Usa che ha stabilito come la versione avatar degli influencer abbia un coinvolgimento di tre volte superiore rispetto a quelli umani ottenendo l’attenzione – nel 32% dei casi – di un pubblico di giovani donne. Da Daisy nel 2018, avatar di Yoox, ce ne sono stati già altri associati a brand (L’Oréal e Prada con Candy, QuestIT con Franco Masoni) ora la possibilità di creare avatar ad hoc non può che essere migliorata con le grafiche evolute e la capacità dell’AI di fornire comprensione e fluidità nelle interazioni.

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