E ora ci sono 9 stati USA che indagano su Instagram

Il fulcro della questione è rappresentato sempre dall'utilizzo della piattaforma da parte dei minori

19/11/2021 di Redazione

Una serie di procuratori generali di Stato, negli Usa, stanno indagando su Meta e sulle tecniche per il coinvolgimento dei minori nell’utilizzo della piattaforma. Al momento, dei procedimenti di questo tipo sarebbero in corso in nove diversi stati: California, Florida, Kentucky, Massachusetts, Nebraska, New Jersey, New York, Tennessee e Vermont. 

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Indagini su Instagram da nove procure generali di stato negli Usa

L’oggetto, come si diceva, è quello di analizzare le «tecniche utilizzate da Meta per aumentare la frequenza e la durata del coinvolgimento». Dopo l’inchiesta del Wall Street Journal basate sulle rivelazioni della whistleblower Frances Haugen, infatti, le procure vogliono vederci chiaro e vogliono capire perché l’ex Facebook Inc. non abbia preso provvedimenti in merito, nonostante i report interni indicassero un disagio di queste fasce molto specifiche della popolazione successivamente all’utilizzo della piattaforma.

La presunta violazione che i nove procuratori generali di stato stanno analizzando è quella rispetto alle leggi sulla protezione dei consumatori. Stando alle ipotesi – seguite alle rivelazioni di stampa e alle audizioni al Congresso di Frances Haugen appunto -, l’ex Facebook Inc. (ora Meta) potrebbe aver violato queste leggi per mantenere alto il coinvolgimento su una piattaforma come Instagram e, quindi, preservare i suoi profitti a discapito dei consumatori.

Il procuratore generale del Massachusetts, Maura Healey, ha dichiarato: «Meta non è riuscito a proteggere i giovani sulle sue piattaforme e ha invece scelto di ignorare ciò che era noto. Tutto ciò rappresenta una vera minaccia per la salute fisica e mentale, poiché si sfruttano gli adolescenti cedendo il passo all’interesse del profitto». Oltre alle nove procure generali citate, invece, c’è quella dell’Ohio che sta agendo separatamente rispetto a questo “consorzio”, ma con una causa che riguarda comunque il comportamento di Meta nei confronti della sua platea di minori. In totale, dunque, sarebbero ben 10 le procure generali di Stato negli Usa che stanno seguendo una stessa direzione.

La dichiarazione di Meta in proposito

«Queste accuse sono false e dimostrano che c’è un grande malinteso sui fatti – ha detto un portavoce di Meta, contattando Giornalettismo -. Mentre le sfide per tutelare i giovani online coinvolgono tutto il settore, noi siamo stati una guida nella lotta al bullismo e nel sostenere le persone in difficoltà con pensieri suicidi, di autolesionismo e disturbi alimentari. Continuiamo a sviluppare nuove funzioni per aiutare chi potrebbe imbattersi in confronti sociali negativi o avere problemi con il proprio corpo. Tra queste “Prenditi una pausa”, una funzione che verrà introdotta prossimamente, e modi per spingere le persone verso altri contenuti, nel caso siano bloccate su un solo argomento. Continuiamo a sviluppare strumenti di controllo e supervisione per i genitori e stiamo valutando ulteriori soluzioni predefinite in grado di fornire agli adolescenti esperienze adeguate alla loro età».

UPDATE 13.38: Giornalettismo è stato raggiunto da un portavoce di Meta. Per questo motivo, all’interno dell’articolo, è stata inserita la reazione della società rispetto alla notizia.

FOTO: IPP/Capital Pictures – Washington

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