Salvini rischia realmente l’incandidabilità in caso di condanna?

31/07/2020 di Enzo Boldi

Nelle ultime ore, dopo il via libera del Senato all’autorizzazione a procedere nei confronti del segretario della Lega per il caso Open Arms, si è parlato della legge Severino che, in caso di condanna, provocherebbe l’incandidabilità Salvini e la decadenza dell’ex Ministro dell’Interno da ogni carica politica e istituzionale. Ma la vicenda avrebbe tempi lunghissimi e, anche in caso di sentenza non favorevole al senatore del Carroccio, si dovrebbe passare dal Parlamento per l’applicazione di suddetta legge. E i tempi sembrano essere molto lunghi dato che l’eventuale condanna dovrà essere definitiva, arrivando a tutti i tre gradi di giudizio.

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Partiamo dal processo. Innanzitutto occorre sottolineare come quanto deciso giovedì pomeriggio dal Senato – cioè il no al diniego all’autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex Ministro dell’Interno – è solamente un passo formale che porterà all’intervento dei magistrati. Ora, infatti, il leader della Lega dovrà rispondere davanti ai giudici dei reati contestati. E in quell’occasione lo stesso Salvini potrà presentare la propria linea difensiva che, come spiegato ieri da Giulia Bongiorno, prevederà la chiamata in causa anche di altri esponenti dell’allora governo gialloverde (Conte, Toninelli e Trenta).

Incandidabilità Salvini, le tempistiche e gli step (eventuali)

Poi ci saranno le sentenze (di assoluzione o di colpevolezza). Per arrivare all’applicazione della legge Severino – quella che venne applicata su Silvio Berlusconi in passato – occorrerà una condanna definitiva. Cosa vuol dire: non basta la sentenza di primo grado, non basta l’appello, ma servirà il pronunciamento della Corte di Cassazione. Insomma, i tempi (conoscendo la giustizia italiana) saranno lunghissimi. Inoltre, occorre sottolineare, il segretario della Lega dovrà rispondere anche nel processo per il caso Gregoretti.

Poi il voto del Senato

In caso di condanna (se e quando arriverà) non scatterà automaticamente la legge Severino. Sarà il Parlamento – Senato o Camera, in base al posizionamento del leader della Lega – a decidere se dare il via all’incandidabilità Salvini e alla sua decadenza. E qui tornano in ballo i tempi. Quando arriverà la sentenza, infatti, potrebbe esserci il centrodestra al governo e difficilmente quella maggioranza voterebbe a favore. Insomma, gli step sono molto meno semplici di quel che sembra. Innanzitutto perché il processo non è una condanna (si è sempre innocenti fino a prova contraria). E, poi, gli scenari futuri sono imprevedibili e imperscrutabili.

(foto di copertina: da profilo Instagram di Matteo Salvini)

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