Tony Laggetta: il santone che mancava

IL DONO DELLA MEMORIA – Tony sarebbe anche in grado di progettare cappelle e piccoli edifici religiosi. Queste qualità l’hanno reso conosciuto nel Paese e non solo, e tutti affollano i piccoli luoghi sacri costruiti da Tony. Ovviamente la Onlus ha un suo sito nel quale si racconta la storia di questa devozione. C’è la testimonianza della madre, Pierina Capone, la quale ricorda come suo figlio fosse in grado già da giovane d’imparare a memoria omelie e forme liturgiche. La svolta arrivò quando il Signore si presentò al cospetto di Tony dandogli la possibilità di comunicare con lui oltre ad una memoria prodigiosa ed il potere, figlio della memoria, di guarire le persone con l’imposizione di ore ed ore di racconti ultraterreni.

O PAROLE O TERRENI – I raccolti potevano però essere commutati nella donazione di fondi agricoli come avvenuto per la proprietà sulla quale sorge la “chiesa” della Onlus, costruita su specifiche indicazioni di colui che sta lassù. Tony avrebbe ricevuto in passato anche la visita dei Santi Medici i quali, inviati dal Signore, avrebbero dovuto impossessarsi momentaneamente dei suoi poteri ed avrebbe incontrato sulla provinciale per Leverano il patrono di Lecce, Sant’Oronzo. Una storia che ha impressionanti analogie con l’incontro tra Mariano Giusti e Gesù sulla Roma – L’Aquila raccontato nel telefilm “Boris”.

DIO DETTA LE MODE – Tony sostiene che il Signore vieti tatuaggi ed orecchini. Ha una parlantina brillante, degli occhi luminosi e riesce a farsi apprezzare in una terra dove la fanno da padrona la religione e l’agricoltura, esperienze certificate da conoscenze personali di quel luogo. Tony sembrerebbe un reietto, un emarginato, uno che non ha niente da spartire con i suoi coetanei. Invece, continua 20 centesimi, Tony è in grado di attirare ragazzi di buona famiglia facendoli svanire nel turbine del fanatismo religioso. E torniamo così ad Alessandro, il 20enne panettiere la cui scomparsa è stata denunciata a “Chi l’ha Visto?”.

IL DONO E L’ODIO – La sorella del giovane, la signora Roberta, ha detto che Tony è riuscito a convincere Alessandro del fatto che il Signore gli aveva dato un dono, ovvero quello di esorcizzare con gli occhi. Il Signore avrebbe anche detto ad Alessandro di allontanarsi dalla sua famiglia in quanto rappresenta il male e che deve soffrire tanto. Infine Alessandro si fa sentire solo con la mamma e neanche spesso, mentre augura la morte a tutti gli altri familiari.

VOGLIO LE PROVE – Ma andiamo avanti. La storia di Tony è diventata presto di dominio pubblico grazie anche alla cassa di risonanza offerta dai media. Media che hanno accolto il grido di dolore della famiglia di Alessandro come nel caso di Leccesette. Qui il padre, Gianni Cairo, sostiene come Tony abbia spinto il giovane ad abbandonare la sua abitazione di origine per andare a vivere con lui. L’uomo sarebbe addirittura pronto ad incatenarsi pur di avere informazioni relative alle stigmate, che apparirebbero ad intervalli regolari, e sulle prove che dimostrerebbero la spiritualità ed il potere del giovane messia. Il quale risponde chiaramente a tutti quelli che lo criticano dicendo loro che l’unica via d’uscita è la preghiera, come confermato dall’intervista mandata in onda da “Chi l’ha visto?”.

SI MUOVE LA CHIESA – L’uomo non accusa nessuno ed anzi è pronto a chiedere scusa qualora la Curia e l’autorità giudiziaria dimostreranno che, in sostanza, il Laggetta non è un ciarlatano e sopratutto che il figlio Alessandro non abbia ricevuto un trattamento che lo abbia in qualche maniera cambiato in peggio. La curia di Lecce intanto si sta muovendo per fare luce sulla vicenda, per certi aspetti ancora confusa e contorta. La Gazzetta del Mezzogiorno ci racconta delle indagini da parte degli organi ecclesiastici sul giovane santone.

PROBABILE CONDANNA – Don Fernando Filograna, vicario del vescovo del capoluogo salentino Domenico d’Ambrosio, ha spiegato che nei prossimi giorni vi sarà una presa di posizione ufficiale con tanto di presa di distanza nei confronti dell’istituzione. La cautela su una eventuale presa di posizione dimostra come la Chiesa in genere si muova in casi come questi con i piedi di piombo per via della particolarità del fenomeno. Inoltre sembra che nessuno della curia leccese abbia mai partecipato agli incontri di preghiera del Laggetta.

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