Il cancro? Lo curi con il bicarbonato. Via mail
11/02/2009 di John B
ALTRO CHE BICARBONATO – La TURBT è un intervento di completa asportazione del tumore, eseguito in modo da impedire che cellule tumorali possano staccarsi e attecchire da qualche altra parte generando metastasi. In altre parole, il tumore è stato rimosso con un convenzionale intervento chirurgico, di cui la donna non parla affatto. Il bicarbonato non ha fatto sparire proprio nulla perché il tumore era già stato asportato. Il secondo documento si riferisce all’ultimo controllo periodico e si limita a confermare che nessun tumore si è riformato. Insomma, siamo in presenza di una bufala bella e buona, che tradisce i trucchi utilizzati per propagandare l’efficacia di cure alternative pseudo-miracolose. Se il regista non avesse commesso l’errore di voler strafare esibendo quei pezzi di carta, non sarebbe stato così semplice smentire le affermazioni della donna. Nonostante i siti della contro-informazione lo citino come Dott. Tullio Simoncini, questo personaggio è stato radiato dall’albo e condannato per aver causato la morte di un paziente e averne truffato altri. Questa è la cruda realtà sulle miracolose cure al bicarbonato e c’è ben poco da aggiungere sul punto. Alcune considerazioni, però, si impongono. Una è quella che questa gente, e questo tipo di propaganda, sono pericolosi: una persona affetta da tumore alla vescica, che decida di curarsi con il metodo Simoncini anziché sottoporsi a un semplice intervento chirurgico risolutivo, rischia sul serio di morire. Se non asportato tempestivamente, il tumore può penetrare attraverso i tessuti e può diffondersi nell’organismo. Nel migliore dei casi, il paziente dovrà subire interventi e cure più complessi e devastanti. Nel peggiore, ci rimetterà la pelle. C’è da chiedersi fino a che punto la libertà di espressione possa consentire di fare una simile propaganda mortale: di questo dovrebbe occuparsi il legislatore, così come ha fatto nei confronti della pubblicità delle sigarette, ad esempio.
COMPLOTTISMO E TERAPIE ALTERNATIVE – Una seconda considerazione è quella che quasi sempre i sostenitori di queste terapie alternative sono anche complottisti dalla testa ai piedi. Il regista Massimo Mazzucco ha prodotto film e teorie complottiste sull’11 settembre , sugli omicidi Kennedy, sulle missioni Apollo, sugli UFO, persino sui “cerchi nel grano”. E nel recente passato ha sostenuto l’efficacia della cartilagine di squalo come terapia antitumorale. Ritroviamo la propaganda a favore di Simoncini anche sui siti dei fratelli Marcianò, che sostengono ogni genere di assurdità in ordine a scie chimiche, Morgellons, extraterrestri. E una ricerca attenta non manca di far saltar fuori anche le simpatie verso le tesi revisioniste o negazioniste su temi particolarmente sensibili. In genere complottisti e alternativisti obiettano che voler accostare tra loro queste teorie è solo un tentativo di screditarle in blocco e infangare i veri ricercatori, ma i fatti sono proprio questi: viaggiano tutte assieme. Semmai, è proprio il sistematico ricorso a certi trucchi truffaldini a screditare queste teorie: se qualcuno ha da proporre una terapia alternativa o una contro-ricerca seria, non si vede la ragione per cui non debba farlo in modo trasparente e verificabile dalla comunità scientifica.