Perché i tatuaggi sul volto sono un tabù
11/01/2013 di Maghdi Abo Abia
Ma allora ora è possibile tatuarsi sul viso o parliamo pur sempre di un tabù? Orma la società sembra si sia adeguata ad accettare disegni su gambe, braccia, schiena, petto. Ma che succede con il viso?
IL CASO DI VLADIMIR FRANZ – Il Guardian ci parla di Vladimir Franz, ovvero l’uomo con la faccia meno comune del mondo. Perché? Semplice, è tutta tatuata. E non stiamo parlando di un balordo da osteria. No. Vladimir è professore all’accademia delle arti di Praga, è un compositore d’opera, un pittore ed è al momento al terzo posto nei sondaggi nelle prossime elezioni presidenziali della Repubblica Ceca. E’ tatuato dalla testa ai piedi ma la cosa non gli crea il minimo imbarazzo. Anzi, si sente perfettamente a suo agio.
LA SOCIETA’ INIZIA AD ACCETTARE – Ma quello che per Franz rappresenta la normalità per molti altri, se non per tutti, è di difficile comprensione. Alex Binnie, tatuatore di Brighton, ha spiegato che nei suoi 25 anni di carriera non è quasi mai incappato in persone che scelgono di disegnarsi la faccia. “In genere questi li trovi nelle convention di tatuatori. E’ pur vero però che ormai la società inizia a prendere confidenza con i tatuaggi ed anche un disegno in faccia non fa più tanta notizia. Se conosci l’individuo non ti preoccupi del fatto che ha tutta la faccia disegnata, ed evidentemente è ciò che sta succedendo in Repubblica Ceca”.
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UN GESTO DI RABBIA – Il dottor William Clayton, dermatologo, ha spiegato invece che non sono tanti quelli che chiedono la cancellazione di un tatuaggio dal viso, forse al massimo uno o due in un anno. Invece le cose cambiano se si parla di parole tatuate all’interno delle labbra. Spesso si tratta di parolacce che poi vengono fatte vedere agli amici al pub. E per quanto riguarda le voci relative ai maggiori tentativi di suicidio che occorrono in tutti coloro che hanno il volto tatuato, il professore ha spiegato che non esistono evidenze cliniche sul tema. Infine Clayton ha segnalato che un volto tatuato non è altro che un gesto di rottura che rende palese uno stato di rabbia da destinare contro la società o contro sé stessi.
MA NON VALE PER TUTTI – Interpretazione sposata da Alex Binnie, il tatuatore, secondo il quale un tatuaggio pesante in viso rappresenta un modo per risolvere i propri conflitti interiori. Ma visto che si tratta per lo più di un problema psicologico, a volte può non funzionare. Questo però non è il caso di Vladimir Franz perché -ricorda Binnie- è un uomo di successo e sta correndo per la presidenza del suo Paese. Mica come quel tipo, l’americano Eric Hartsburg dell’Indiana, che si è fatto tatuare sulla testa il logo della campagna elettorale di Mitt Romney. Fallito l’obiettivo se lo è fatto levare. Perché, per citare un comico di Colorado, a volte la domanda non è “chi è”, ma “perché?” (Photocredit Lapresse)
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