«I responsabili delle torture del G8 di Genova se la caveranno»
08/04/2015 di Redazione
Le torture al G8 di Genova
rimarranno senza colpevoli. I principali responsabili dei fatti della scuola Diaz non verranno puniti per i gravi crimini commessi nei confronti dei manifestanti, come rimarcato dalla Corte europea dei diritti umani. La sentenza del tribunale di Strasburgo non cambia perà la mancata individuazione di responsabilità politiche per il comportamento delle forze dell’ordine al G8 di Genova.
G8 GENOVA TORTURE – L’articolo 3 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (Cedu) stabilisce all’articolo 3 come nessuno possa essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti. Questo trattato internazionale è entrato in vigore nel nostro Paese nel 1955, ma l’Italia non ha mai introdotto uno specifico reato di tortura che avrebbe dovuto essere applicato per punire i responsabili dei fatti della scuola Diaz di Genova. Il pestaggio di decine di manifestanti avvenuto nel centro operativo del Genova Social Forum è stato qualificato dalla Corte europea dei diritti umani come una tortura, un reato che non può esser prescritto a differenze delle violenze fisiche con cui diversi agenti sono stati condannati nel corso dei processi per i fatti del G8 di Genova. Un duro commento di Der Spiegel rimarca come i responsabili delle torture di quei giorni di luglio 2001 di Genova rimarranno sostanzialmente impuniti. Una valutazione che riguarda tanto gli autori di queste violenze, quanto i responsabili delle forze dell’ordine che hanno ordinato ai loro sottoposti di procedere al blitz alla scuola che ospitava numerosi manifestanti del G8.
LEGGI ANCHE
Strasburgo: “G8: quello che ha fatto la polizia alla Diaz era tortura”
G8 Genova, la stampa si spacca. Il Giornale: “Ora torturano i poliziotti”. Il Manifesto: “Banditi d’Europa”
Luigi Manconi: Il reato di tortura? La politica è succube della polizia
SCUOLA DIAZ TORTURE – Der Spiegel sottolinea che al momento non si sappia chi abbia dato l’ordine di aggredire i manifestanti mentre dormivano, come chi abbia nascosto le bottiglie molotov che poi è stato coperto come siano state utilizzate come pretesto per l’irruzione delle forze dell’ordine. Un altro dubbio rilevante non risolto finora sulle torture del G8 di Genova è il comportamento del ministro dell’Interno dell’epoca, Claudio Scajola. Il settimanale tedesco si chiede inoltre quale sia stato il ruolo di Silvio Berlusconi, il presidente del Consiglio che organizzò la riunione del G8 come vetrina internazionale del suo governo. Per le torture della scuola Diaz, come qualificate dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, è stato riconosciuto un risarcimento di 45 mila euro ad Arnaldo Cestaro, uno dei manifestanti del G8 di Genova. La sentenza di condanna fornirà una base legale per una ventina di ricorsi già presentati in merito alle torture del G8 di Genova. La Corte di Cassazione aveva respinto la richiesta della pubblica accusa di punire i reati commessi alla scuola Diaz per tortura, fattispecie specifica assente nel nostro ordinamento, ma applicabile secondo i Pm alla luce della ratifica della Cedu. La Suprema Corte ha condannato diversi dirigenti della Polizia di Stato per non aver impedito il pestaggio dei manifestanti, confermando inoltre il reato di falso aggravato per le bottiglie molotov collocate all’interno del plesso scolastico. Il reato di lesioni aggravate è stato invece prescritto, ed è questo il punto su cui è stata più critica la sentenza della Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo. La tortura non può finire in prescrizione, e questa lacuna rende non punibili tutti i suoi responsabili.