Hinge è arrivata anche in Italia. Può sbaragliare la concorrenza delle altre dating app?
Da qualche settimana, l'applicazione che dice di essere stata creata per essere cancellata è disponibile anche nel nostro Paese
17/07/2023 di Enzo Boldi
Un tempo gli amori, anche quelli che durano per sempre, si trovavano tra i banchi di scuola, tra amici degli amici, incontri casuali o coincidenze che portavano due persone a intrecciare le proprie vite. Con il passare degli anni, con i tempi sempre più ristretti e un mondo che va decisamente più veloce, era arrivata (anche se con scarso successo nel nostro Paese) la soluzione dello “speed date”. Poi, grazie all’evoluzione tecnologica e a generazioni sempre più connesse attraverso uno smartphone, la ricerca si è trasformata nel digitale, con il fenomeno delle dating app diventato sempre più permeante nella quotidianità di milioni di persone. Applicazioni che da tempo sono presenti sui telefoni di moltissime persone e che offrono all’utente soluzioni differenti. E ora, anche in Italia è arrivata Hinge, l’app che promette di essere stata creata «per essere cancellata».
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Una realtà che esiste da anni, nata nel 2011 da un’idea di Justin McLeod – ancora oggi CEO dell’azienda – e del suo team. All’inizio il nome del portale (non si trattava ancora di un’applicazione mobile, ma esisteva solamente una versione desktop) era differente: Secret Agent Cupid (Agente segreto cupido), una piattaforma che si collegava a Facebook per poter indicare gli “amici” di cui si era segretamente innamorati. Poi, tra il 2012 e il 2013, la trasformazione nell’app mobile Hinge. L’interesse crescente per questa app – che offre dinamiche differenti rispetto a Tinder e le altre – ha fatto crescere la sua quotazione di mercato e nel 2019 (dopo diversi investimenti già fatti nel corso degli anni precedenti), è stata acquistata interamente da Match Group, la holding che al suo interno ha anche i Tinder, Match.com, Meetic e OkCupid.
Hinge, cos’è l’ultima dating app arrivata in Italia
Nel corso degli anni, la popolarità di questa dating app è cresciuta a dismisura, proprio come alternativa alle altre applicazioni presenti sul mercato. L’exploit arrivò nel 2019, quando l’allora candidato Democratico alle Presidenziali Americane Pete Buttigieg disse di aver conosciuto suo marito proprio grazie a Hinge. Un evento che ha catalizzato l’attenzione degli statunitensi, con la notizia che fece il giro del mondo facendo crescere esponenzialmente la popolarità di questo strumento. In Europa, però, è arrivata solo da poco. Il mercato ha premiato questa applicazione di dating nel Nord del Vecchio Continente e da qualche settimana anche gli utenti italiani possono scaricarla e utilizzarla (per poi, come promette lo stesso claim, cancellarla nel giro di poco tempo, dopo aver trovato l’amore).
Cosa promette
La dating app creata da McLeod ha caratteristiche differenti rispetto alle altre applicazioni del settore. Innanzitutto si basa su un algoritmo che vinse nel 2012 il Premio Nobel per l’Economia: quello creato dalla mente dei matematici Lloyd Shapley e David Gale negli anni ’60. Da qui il concetto di match stabile. Oltre a tutto ciò, la stessa app si comporta in modo differente rispetto alla “concorrenza”. Innanzitutto per via della “scelta”: mentre Tinder (per citare la più utilizzata in Italia) ha la funzione “swipe” e si basa soprattutto – anche se con il passare degli anni le dinamiche sono cambiate, inserendo altri paletti – sulla prossimità e sulla scelta in base alle immagini caricate, Hinge basa il suo principio sulla “compatibilità”.
Una differenza molto evidente che porta questo prodotto digitale a coprire un’altra fetta di mercato, ovvero coloro i quali cercano di trovare una relazione stabile. Ma non c’è solamente questo, visto che l’app sviluppata dal team di Justin McLeod è molto orientata anche verso la Gen Z e i Millennials attraverso la possibilità di utilizzare – nelle interazioni tra gli utenti – messaggi vocali e video. Inoltre, per completare il proprio profilo si usufruisce di un rapido questionario di tre domande a risposta breve per consentire di mettere sul tavolo i propri principali pensieri e, quindi, indirizzare ancor meglio l’algoritmo nella ricerca del match perfetto. A tutto ciò si aggiungono anche molte funzionalità LGBTQIA+, tra cui anche una algoritmo che comprende il “non binario” tra i generi.