Il Green Pass digitale europeo slitta ancora di qualche giorno
Una prima indicazione temporale dalla Commissione aveva stabilito nel 1° giugno la giornata di lancio
25/05/2021 di Gianmichele Laino
A comunicare questo nuovo rinvio del Green Pass europeo, funzionale agli spostamenti, è stato il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi. Alla fine del Consiglio Europeo, nel corso della conferenza stampa, il premier ha confermato che i dati reali sulla piattaforma che ci permetterà di muoverci in sicurezza verranno condivisi a partire da metà giugno. Una indicazione diversa rispetto a quella data a inizio maggio dalla Commissione Europea, che aveva indicato nel 1° giugno il momento di start della misura che certificherà per vaccinati, guariti da Covid o negativi ai tamponi, la possibilità di spostarsi all’interno del proprio Paese di appartenenza e di spostarsi tra Paesi d’Europa.
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Green Pass europeo a metà giugno, le dichiarazioni di Draghi
Il presidente del Consiglio, sottolineando la soddisfazione dei vertici UE per come stanno procedendo le campagne vaccinali a livello internazionale, ha ricordato che il Green Pass – così come concepito dalla Commissione – sarà pronto per metà giugno. Sarà questo, contestualmente, il periodo in cui anche il nostro Paese inizierà a testare le modalità di condivisione dei dati anche internamente. Secondo il ministro della Transizione Digitale Vittorio Colao – che è stato intervistato in esclusiva da Italian Tech (testata di informazione digitale interna a Repubblica) -, il 1° luglio sarà pronto anche in Italia, utilizzando app e servizi che – a livello di piattaforma e di interfaccia – sono già esistenti.
Ad esempio, il Green Pass europeo comunicherà in Italia grazie all’app Immuni che – al suo interno – prevederà un QR Code che può essere scaricato e sistemato sia nel portafoglio di Apple, sia in altri servizi analoghi di altri sistemi operativi. Dunque, sembrano essere stati superati – in virtù della sperimentazione europea che si sta conducendo in questi giorni – i problemi e le perplessità (a cui aveva dato voce anche il Garante per la protezione dei dati personali in Italia) sulla privacy e sulla gestione di elementi sensibili legati a possibili situazioni sanitarie dei singoli cittadini.
Il semaforo verde sembra essere scattato. Il Green Pass è questione di giorni.