La grande fuga dei giovani medici dalla professione (e dall’Italia)

Dalle aggressioni alla qualità di vita, fino ad arrivare ai contenziosi legali

11/05/2024 di Redazione Giornalettismo

I problemi della Sanità italiana sono sotto gli occhi di tutti e sono certificati dalle decisioni di quei professionisti che stanno decidendo di abbandonare la professione o cercare una situazione migliore (anche a livello personale) fuori dai nostri confini. I dati parlano chiaro: il 41,8% dei giovani medici – chirurghi, in particolare – è pronto a mollare tutto, lasciandosi alle spalle anni di sacrifici per la Laurea e la Specializzazione. C’è chi lo fa a causa di una qualità della vita sempre peggiore, chi perché è troppo elevato il rischio di burnout. Chi perché non vuole più affrontare il pericolo di contenziosi legali che sono sempre in aumento. Ecco i motivi della fuga dei giovani medici.

Fuga giovani medici, perché abbandonano la professione

Una fuga dei camici bianchi certificata dai numeri raccolti dall’Osservatorio Giovani Professionisti di FNOMCeO: ogni giorno, ci ha spiegato il coordinatore Bruno Zuccarelli, tra i sette e i dieci medici abbandonano il Servizio Sanitario Nazionale. I giovani medici hanno paura, sono intimoriti da una situazione tutt’altro che rosea: dai rischi legali, allo stress, passando anche per le aggressioni fisiche in costante aumento. E ci sono anche altri fattori, come quelli che ci ha raccontato il dottor Pietro Arina: la sua formazione a Torino, prima dell’opportunità – da cogliere al volo – nel Regno Unito. Una professionalità riconosciuta all’estero e “soffocata” in Italia. Soffocante come le forche caudine della Scuole di Specializzazione. Giornalettismo ha parlato con una giovane Specializzanda che ci ha raccontato tutte le difficoltà che sta incontrando nel suo percorso di formazione.

In questo nostro viaggio per indagare sugli adii dei giovani medici italiani, abbiamo approfondito tutte le cause di questo abbandono progressivo. Compreso l’aspetto dei contenziosi legali. Lo sapevate che in Italia, ogni anno, ci sono circa 30mila richieste di risarcimento danni e sono 15mila le cause che finiscono in tribunale. Molti giovani professionisti non sanno che occorre non solo avere una polizza di Responsabilità Civile, ma anche una tutela legale per evitare di incappare in lunghe vicissitudini giudiziarie.

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