È giusto indignarsi per l’uso del termine “downburst” perché è in lingua inglese?

Nella serata di sabato 1 agosto 2020, un violento fortunale si è abbattuto su Alessandria, causando parecchi danni. In particolare, il temporale è stato accompagnato da un violento “downburst”, ovvero delle forti raffiche di vento discendenti le quali, scendendo verticalmente dalla nube, una volta al suolo si espandono orizzontalmente in tutte le direzioni. il downburst viene spesso erroneamente confuso con la tromba d’aria, ma sono due fenomeni molto diversi. Non ci risulta che esista un termine equivalente in lingua italiana, tant’è che viene universalmente accettata la definizione in inglese. Non ovunque, però. Sotto un post relativo a un video di Fanpage che dava la notizia dell’evento meteo su Alessandria, documentandolo con un video amatoriale, la quasi totalità dei commenti si è focalizzata sul ritenere inopportuno utilizzare un termine inglese in un articolo in italiano. La cosa grottesca è che molti dei commenti che esaltano l’uso della lingua italiana, sono decisamente sgrammaticati. Singolare, inoltre, che manifestino la loro indignazione scrivendo su un social network che si chiama “facebook” e non “faccialibro”. Inoltre non si è mai visto, per esempio, tanto accanimento nei confronti di altri termini coi quali abbiamo avuto recentemente a che fare, come “lockdown”. Leggendo i commenti, abbiamo inoltre avuto l’impressione che dopo i primi commenti indignati per l’uso del termine “downburst”, gli altri utenti si siano poi accodati alla polemica.

Se da un lato è vero che noi italiani abbiamo la tendenza ad abusare di termini stranieri, è altrettanto vero come alcuni termini termini siano difficilmente traducibili, come in questo caso. “Raffica discendente” rende l’idea ma non è un termine abbastanza specifico per descrivere il fenomeno. Riteniamo inoltre che l’articolista di Fanpage abbia fatto bene a specificarlo nel titolo, visto che molto spesso, di fronte a danni causati dal forte vento, i giornalisti tendono erroneamente a usare il termine “tromba d’aria”. I tornado creano danni in aree ben precise, ovvero lungo la scia tracciata dal loro movimento. I downburst, invece, producono effetti su un’area più distribuita.

Dunque, ben venga l’uso della lingua italiana e chissà che non venga coniato il nome in italiano anche per il downburst. Sperando non ne esca qualcosa di simile alla “bomba d’acqua”, però.

Ecco una serie di commenti tratti dal post. Ripetiamo: il problema non è tanto il fatto di lamentarsi dell’uso di un termine in lingua inglese, quanto il tessere le lodi della nostra lingua, salvo però dimostrare di non conoscerla poi così bene:

 

 

 

 

 

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