Giuseppe Di Tommaso de La Vita in Diretta ha ritrovato il piccolo Nicola

Il bambino di 21 mesi si trovava in un burrone

23/06/2021 di Redazione

Il ruolo dell’informazione sul campo. Quando il racconto della cronaca diventa così di pubblica utilità da essere addirittura risolutivo nelle ricerche. È stato l’inviato de La Vita in Diretta, Giuseppe Di Tommaso, a ritrovare il piccolo Nicola Tanturli, il bambino di 21 mesi che si era allontanato dalla propria abitazione e che, oltre 24 ore dopo, è stato ritrovato vivo, pare in un burrone a 3 chilometri di distanza da casa.

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Giuseppe Di Tommaso ha ritrovato il piccolo Nicola

Il giornalista ha immediatamente avvisato i soccorritori, che lo hanno portato in salvo: Giuseppe Di Tommaso – recatosi sul posto per documentare le operazioni di ricerca per il programma di Raiuno La Vita in Diretta – stava raggiungendo l’abitazione di Campanara nel Mugello. È stato attirato da alcuni lamenti proprio nel luogo dove il piccolo Nicola era caduto.

Giuseppe Di Tommaso è da anni un cronista di nera. Per La Vita in Diretta ha seguito tutti i casi più spinosi degli ultimi tempi:

Si tratta di un giornalista esperto, inviato per diversi programmi di infotainment della Rai (da Il Fatto del Giorno a Unomattina Estate, fino ad approdare nella redazione della Vita in Diretta condotta da Alberto Matano). Sulla sua bacheca Facebook, negli ultimi minuti, si stanno accumulando i messaggi di commozione e di ringraziamento per quanto fatto per il piccolo Nicola.

«Aveva addosso una maglietta nera – ha dichiarato Giuseppe Di Tommaso all’Adnkronos -, era piena di graffi. Appena ci ha visto, è scoppiato a piangere». Tra l’altro, il ritrovamento è sembrato frutto di una circostanza fortuita: «Sono sceso dalla macchina per un malore – ha riferito Di Tommaso sempre alle agenzie -, la troupe non mi credeva, sembrava piuttosto il lamento di un capriolo. A quel punto, ho urlato “Nicola” e lui ha risposto: “mamma”».

Il ruolo della stampa nella cronaca nera, da Alfredino a Nicola

Davvero il ruolo della stampa nella cronaca nera vive un vero e proprio momento di riscatto grazie al ritrovamento a cui ha collaborato attivamente Giuseppe Di Tommaso. Proprio in questi giorni, infatti, ricorre il 40° anniversario della scomparsa del piccolo Alfredino Rampi, il primo caso mediatico in cui la televisione, le telecamere e i giornalisti sono entrati – in maniera spesso troppo morbosa – nei dettagli di una storia che, proprio grazie all’impatto mediatico, aveva tenuto con il fiato sospeso tutta Italia. In quella circostanza, il ruolo della stampa era stato giudicato invasivo, anzi pervasivo. Oggi, c’è una sorta di riconciliazione. Tra l’altro, al momento, non c’è stata alcuna forma di invadenza da parte della stampa nella pubblicazione di immagini inopportune sul ritrovamento del piccolo. Eppure, con i mezzi a disposizione (e con i canali social sempre pronti a fare incetta di like), sarebbe stato semplicissimo diffondere la notizia prima ancora dell’intervento dei soccorsi. Invece, Giuseppe Di Tommaso si è distinto anche in questo.

Al momento, La Vita in Diretta – così come tutti gli altri inviati sul campo – si sono limitati a pubblicare le immagini del piccolo Nicola quando, ormai, era in condizioni di sicurezza:

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