Giuseppe Conte dribbla i gialloverdi: «Il mio colore preferito? Il giallorosso»

28/12/2018 di Enzo Boldi

«Noi c’avemo er core grosso, mezzo giallo e mezzo rosso». Ora, dopo aver svelato – anzi, ribadito – il proprio tifo calcistico per la Roma, Giuseppe Conte ce lo immaginiamo allo Stadio Olimpico a cantare a squarciagola l’inno – uno dei tanti che viene suonato prima dei match – scritto da Lando Fiorini. L’ammissione del Presidente del Consiglio è arrivata nel corso della conferenza stampa di fine anno, durante la quale Conte – per dribblare una domanda sulle sue preferenze tra Movimento 5 Stelle e Lega – si è lasciato andare parlando della sua fede calcistica.

Alla domanda di un cronista su quale colore preferisse tra il giallo del M5S e il verde della Lega, Giuseppe Conte ha risposto sibilino: «Io sono giallorosso perché sono tifoso della Roma». Un dribbling da numero 10, come sottolineato anche presidente dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Verna, che lo ha incalzato sottolineando come la sua risposta fosse da funambolo del calcio, ma il premier ha risposto sorridendo: «Non esageriamo». Giuseppe Conte, quindi, non si è voluto sbilanciare su quale fosse il suo colore preferito tra i due che compongono la maggioranza di governo e, soprattutto, non ha voluto rispondere alla domanda quale tra il giallo e verde prevalesse al momento. Un gesto tecnico di altri tempi.

Giuseppe Conte lascerà la poltrona a fine mandato

Passando alle risposte più concrete date da Giuseppe Conte nel corso della conferenza stampa di fine anno, il premier ha sottolineato come l’idea comune nella maggioranza sia quella di arrivare alla scadenza naturale del governo che, quindi, durerà per cinque anni. E lui cosa farà alla scadenza del suo mandato? «Per me è una parentesi meravigliosa che mi rende orgoglioso perché ho piena consapevolezza di realizzare un servizio per il paese. Questa esperienza di governo si regge su due forze politiche è un’esperienza di governo ben determinata di 5 anni e poi libero la poltrona».

Ci sarà un rimpasto se necessario

E sull’ipotesi di un rimpasto di governo: «Il discorso esula dalla sensibilità del premier, semmai l’esigenza maturerà in seno a una delle forze politiche, verrà comunicata all’altra, io ne verrò eventualmente messo a parte se fosse un’istanza condivisa e se ci fosse una soluzione prospettata, auspico che sia condivisa e che non destabilizzi l’esperienza di governo».

La Manovra non è stata scritta dalla UE

Tanti i temi al centro delle domande dei cronisti tra cui la questione Manovra. «Non ho mai consentito che in Europa mettessero in discussione i punti qualificanti della nostra manovra – ha ribadito Giuseppe Conte – e devo dare atto a loro di non aver mai valutato nel merito le nostre proposte. L’interlocuzione con la Commissione europea ha riguardato i saldi finali, mai le misure contenute nella manovra».

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