Per Giuseppe Conte è tutto «bello» o «bellissimo»
01/02/2019 di Gianmichele Laino
La banalità del bello. O del bellissimo. Giuseppe Conte utilizza di nuovo il più basic degli aggettivi che la lingua italiana offre (ancora una volta declinato al grado superlativo assoluto), stavolta per descrivere il 2019 del nostro Paese, soprattutto alla luce degli ultimi dati sulla crescita economica. «Ci sono tutte le premesse per un bellissimo 2019 e per gli anni a venire – ha detto ai microfoni del programma Povera Patria, che andrà in onda su Raidue in prima serata il 1° febbraio 2019 -. L’Italia ha un programma di ripresa incredibile. C’è tanto entusiasmo e tanta fiducia da parte dei cittadini e c’è tanta determinazione da parte del governo».
Giuseppe Conte rincara la dose e completa il quadro bucolico di un governo in cui tutti sembrano andare d’amore e d’accordo: «Andiamo tutti d’accordo; non litighiamo – ha affermato il presidente del Consiglio -. Noi ci confrontiamo. Non ci sono motivi di divergenza, assolutamente».
Tutte le volte che Giuseppe Conte ha usato l’aggettivo ‘bello’ o ‘bellissimo’
Non è la prima volta che Giuseppe Conte utilizza l’aggettivo «bello» o «bellissimo» per descrivere questioni di governo. Quando si recò a Bruxelles per il Consiglio europeo del 18 ottobre, un appuntamento cruciale in cui il premier provò a convincere gli altri leader dell’Unione della bontà delle intenzioni del governo giallo-verde per la realizzazione della manovra economica che sarebbe stata approvata a breve, affermò: «Più passa il tempo più mi convinco che la manovra è molto bella».
Si sarebbero potuti utilizzare argomenti più convincenti con le istituzioni UE per promuovere la legge di bilancio, il documento fondamentale per la programmazione economica di uno Stato. Ma invece di «annoiare» i presenti con dati statistici, grafici e proiezioni di crescita, Giuseppe Conte decise di puntare sull’aspetto emotivo. Sfruttando l’aggettivo già molto caro a Virginia Raggi. «Bello» sembra essere sempre di più il marchio di fabbrica del Movimento 5 Stelle.
L’aggettivo ‘bello’ caratterizza la comunicazione M5S
Fu lo stesso Giuseppe Conte, nel corso di un’intervista in cui spiegava il suo ruolo di mediatore tra le due forze politiche, a replicare ancora con il solito aggettivo, ripetuto all’ennesima potenza: «Ho capito una cosa che avevo intuito anche da privato cittadino, l’Italia è un paese bellissimo, il più bello del mondo. Servire questo Paese è la cosa più bella del mondo».
La manovra, l’Italia, il 2019. Tutte cose belle. Come il rischio di un braccio di ferro con l’Europa (evitato soltanto a clausole di salvaguardia capestro), come un Paese che sta perdendo la sua umanità, come una anno che – stando alle ultime previsioni – segnerà una crescita economica prossima allo zero. Bellissimo.
FOTO: ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI