Giulia Bongiorno si defila dalla candidatura a sindaca di Roma

17/04/2019 di Enzo Boldi

I contrasti tra Lega e Movimento 5 Stelle sulla gestione di Roma sono sempre più accesi e sono continue le punzecchiature tra Virginia Raggi e Matteo Salvini sul decoro della Capitale e la gestione delle varie emergenze che contraddistinguono la città. Il leader della Lega ha anche paventato la candidatura di un suo candidato nella prossima corsa alla poltrona del Campidoglio, cosa che – seguendo i trend elettorali del momento sembra non essere un’ipotesi peregrina -, ma il nome non sarà quello di Giulia Bongiorno.

«Io so le cose che so fare e le cose che non so fare – ha detto il ministro per la pubblica amministrazione intervenendo a 24 Mattino di Maria Latella e Oscar Giannino su Radio 24 -. Sicuramente non sono in grado di fare il sindaco di Roma, non rientra nei miei progetti e lo escludo in modo categorico». Un’attestato di autocoscienza da parte di Giulia Bongiorno che poi, sempre nel corso della stessa trasmissione radiofonica, ha ribadito il suo no all’eventuale corsa al Campidoglio: «Non c’è nessuna possibilità che io mi lanci in questo tipo di impresa».

Giulia Bongiorno dice no alla corsa al Campidoglio

Il suo nome, quindi, è da depennare al momento – escludendo eventuali ripensamenti nel corso del futuro prossimo – dalla lista degli esponenti leghisti interessati a insediarsi nella Capitale tanto vituperata nel passato, ma ambita adesso che i sondaggi dicono che il Carroccio vola in tutti i Paesi. La scelta e, soprattutto, le motivazioni date da Giulia Bongiorno sono molto razionali e le difficoltà nel gestire un patrimonio economico, sociale e culturale come Roma sono da sempre evidenti, a prescindere dal colore della linea politica che si è alternata nel corso degli anni.

Roma come la sora Cammilla: «Tutti la vonno e nissuno la pija»

Difficoltà che sta vivendo – in maniera molto palese – anche la stessa Virginia Raggi che ha trovato molti inciampi nel suo percorso per portare il suo «vento del cambiamento» a Roma. Tra alcuni scandali che hanno coinvolto membri della giunta M5S nella Capitale, fino alla gestione delle municipalizzate Ama e Atac in perenne debito d’ossigeno (e non solo), il futuro del Campidoglio sembra essere un qualcosa che mette a repentaglio anche gli atteggiamenti da ‘petto in fuori’ di chi, nel resto dell’Italia, viaggia con il vento in poppa.

(foto di copertina: ANSA / ETTORE FERRARI)

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