Le colpe del giornalismo e quelle del debunking sul caso Giovanna Pedretti
Dalle mancate verifiche, alla vasta eco mediatica a una non-notizia. Fino al tragico epilogo e pulpiti che si accendono per fare propaganda
20/01/2024 di Redazione Giornalettismo
Un fatto di cronaca su cui la Procura di Lodi ha appena aperto un’indagine, ma che ha scatenato già la “caccia ai colpevoli” sui social. La vicenda di Giovanna Pedretti, ristoratrice e titolare della pizzeria Le Vignole a Sant’Angelo Lodigiano, ha riempito le pagine di tutti i giornali negli ultimi giorni. Prima la “notizia” partita da un post social, con una risposta esemplare a una recensione negativa condita da omofobia e abilismo. Poi, dopo che tutto ciò aveva ottenuto una vasta eco mediatica, le analisi che hanno portato a una conclusione: probabilmente si trattava di un falso. Infine, la vera notizia. Quella più dolorosa: nella giornata di ieri, il corpo di quella donna è stato ritrovato senza vita.
Giovanna Pedretti, le colpe del giornalismo e del debunking
Una storia dall’epilogo tragico che ha portato a profonde riflessioni sulle responsabilità del giornalismo e quelle di chi ha lavorato per cercare di capire se quella vicenda che aveva strappato solamente applausi fosse figlia di una narrazione creata ad arte. Questo, però, oggi ci interessa poco. Occorre, infatti, analizzare come i giornali e i giornalisti – ormai da tempo – trasformino non-notizie in notizie. Le pubblichino senza aver effettuato alcuna verifica, violando i princìpi deontologici di questa professione sempre più allo sfascio a causa della ricerca della visibilità che fa rima con velocità.
In molti, dopo la notizia della morte della ristoratrice, hanno dato la colpa a chi – come Lorenzo Biagiarelli e Selvaggia Lucarelli – hanno cercato di far luce sulla veridicità di quella recensione, di quella risposta e sull’ormai consueta viralità che viene data a notizie che, in realtà, non lo sono. E poi c’è la Lega. E poi c’è Matteo Salvini. Per anni hanno fatto della gogna mediatica la strategia per solleticare la pancia delle persone e ottenere voti. Oggi sostengono che la morte della signora Pedretti sia colpa della gogna condotta dalla “sinistra e dai suoi giornalisti”. Un bel tacer non fu mai scritto.
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