La gente che fa assembramenti per usare gli hot-spot internet, il sindaco di Bergamo stacca il wi-fi

Non c’è niente da fare: nemmeno in una situazione drammatica come quella che sta attraversando la provincia di Bergamo – i dati della provincia, insieme a quella di Brescia, rappresentano il più alto incremento di casi da coronavirus in Italia al momento -, i comportamenti scorretti la fanno da padrone. Per questo Giorgio Gori stacca wi-fi in città. Il sindaco del centro orobico, infatti, ha constatato che negli ultimi giorni diverse persone si affollavano in corrispondenza degli hot spot gratuiti per usufruire di internet gratis, messo a disposizione dalle autorità cittadine.

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Giorgio Gori stacca wi-fi a Bergamo: assembramenti per internet gratis

«Nuova necessaria chiusura a Bergamo – ha scritto Giorgio Gori su Twitter –. Oggi abbiamo dovuto spegnere il WI-FI pubblico in tutti gli spazi aperti. Si formavano infatti capannelli di persone nei pressi degli hot spot che ripetono il segnale. Io non so più come dirlo: state a casa». 

Ora, utilizzare internet gratis è senz’altro utile in un momento in cui i contatti e le relazioni personali sono ridotti al minimo. Farlo da casa, però, dovrebbe essere la scelta più saggia. E se è vero che non tutti possono beneficiare di un abbonamento internet gratuito, è pur vero che non ha senso rischiare il contagio semplicemente per qualche minuto di connessione. Le reti wi-fi pubbliche – che hanno bisogno di un accesso – solitamente non garantiscono una copertura continuativa per diverso tempo. Ciò non ha impedito, evidentemente, ad alcuni cittadini bergamaschi di formare dei capannelli in corrispondenza degli hot-spot.

Da qui la drastica decisione del sindaco della città che è diventata, negli ultimi giorni, cuore pulsante del contagio. Giorgio Gori non è nuovo a provvedimenti radicali: nei giorni scorsi, ad esempio, aveva sospeso ogni forma di gioco d’azzardo nelle tabaccherie e aveva chiesto che per le aziende della Lombardia si osservasse un periodo di chiusura.

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