La madre dei due gemelli uccisi dal padre a Margno: «Provo un dolore immenso, ma non riesco a odiarlo»

02/08/2020 di Enzo Boldi

È passato poco più di un mese da quella tragedia della follia omicida. Un tempo in cui le pagine di cronaca dei giornali hanno rimosso – seguendo gli eventi che hanno portato a parlare di altro, come inevitabilmente accade sempre – la vicenda di Margno (in provincia di Lecco). Diego ed Elena avevano 12 anni e il 26 giugno scorso sono stati uccisi dal padre, Mario Bressi. Strangolati per fare un torto alla moglie, come scritto da lui stesso in un sms inviato alla moglie. Un mese in cui Daniela Fumagalli, madre dei due gemellini uccisi, ha dovuto fare i conti con il dolore.

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«Mi mancano tantissimo, tutto mi parla di loro – ha detto la madre dei gemellini uccisi a Margno in un colloquio con Walter Veltroni per Il Corriere della Sera -. Ma non riesco a provare odio, non so cosa voglia dire questa parola. Come si può odiare un essere umano? Ho dentro tanta rabbia, tanta tristezza, tanto rammarico. E poi su chi potrei riversare l’odio? Su qualcuno che non c’è più, che aveva una personalità deviata, che mi ha odiato profondamente? Sarebbe giusto ripagare con la stessa moneta?».

Gemellini uccisi dal padre, le parole della madre

In questo lungo periodo qualche benpensante della rete ha provato a colpevolizzare anche la madre dei due gemellini uccisi. Si tratta della deriva social di chi non è in grado di guardare in faccia la realtà. Daniela Fumagalli si è trovata di fronte a una tragedia, sfociata dalla follia di Mario Bressi. Punto. Lo dimostra la pianificazione fatta dell’uomo e quel sms inviato prima di togliere la vita ai piccoli Diego ed Elena, e a se stesso.

Il dolore che non si può attenuare

«Ha fatto qualcosa di spaventoso. Che una persona uccida due bambini con le sue mani lo ritengo impensabile. Che lo faccia un padre con i suoi figli è disumano – ha detto ancora Daniela Fumagalli a Il Corriere -. Come si fa uccidere due creature, i tuoi figli, con le tue mani? Mani di padre, mani che dovrebbero servire per carezzare, rincuorare chi ti guarda come un riferimento, come la garanzia della protezione da tutti i mali del mondo».

(foto di copertina: da profilo Facebook di Mario Bressi)

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