Georgia e Pennsylvania respingono l’azione legale di Trump
«La campagna elettorale è finita, i voti sono stati espressi ed ora è il momento di contarli e rispettare la volontà degli elettori»
05/11/2020 di Ilaria Roncone
L’intento del procuratore generale della Pennsylvania Josh Shapiro è chiaro e dalla Georgia arrivano le stesse notizie: l’azione legale intrapresa dalla campagna di Donald Trump per la presunta frode voto Usa è stata rifiutata. «La campagna elettorale è finita», ha affermato il procuratore, e «i voti sono stati espressi ed ora è il momento di contarli e rispettare la volontà degli elettori». Josh Shapiro ha chiaramente fatto sapere che, a questo punto, non sarà concesso a nessuno fermare il processo di conteggio.
NEW: In the first lawsuit put forth by the Trump campaign over alleged late ballots being counted in Georgia, the judge has DENIED the campaign’s petition and DISMISSED the case.
— Brian Tyler Cohen (@briantylercohen) November 5, 2020
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Trump e la frode voto Usa: «Si tratta di voti legali e saranno contati»
All of the recent Biden claimed States will be legally challenged by us for Voter Fraud and State Election Fraud. Plenty of proof – just check out the Media. WE WILL WIN! America First!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) November 5, 2020
Per Trump arriva un no sia dalla Georgia che dalla Pennsylvania. Trump su Twitter ha annunciato che «tutti gli stati recentemente assegnati a Biden saranno sfidati legalmente per frode elettorale. Un mare di prove! Vinceremo!». Intanto indiscrezioni che arrivano dal portale Fox parlando di un’azione legale avviata anche per il Nevada – in cui sono 10.000 le persone che avrebbero votato illegalmente secondo Trump – dopo l’annuncio dei ricorsi in Michigan e Wisconsin.
STOP THE FRAUD!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) November 5, 2020
Dalla Russia: «Eleggere il capo dello Stato è un diritto esclusivo dei cittadini americani»
Putin parla del diritto degli americani di eleggere il proprio presidente in toni decisamente diversi dal diritto dei bielorussi di fare la stessa cosa. «Speriamo che i meccanismi legali esistenti negli Stati Uniti permettano di determinare il futuro presidente in stretta conformità con la Costituzione americana e, soprattutto, di evitare disordini di massa», ha fatto sapere la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, aggiungendo che «eleggere il capo dello Stato è un diritto esclusivo dei cittadini americani e meritano che i loro voti siano contati correttamente». Mosca si è detta «pronta per un’interazione costruttiva con qualsiasi presidente americano».