Il consigliere leghista di Biella pizzicato a guardare foto hot in Aula: «Sono legato alle vecchie tradizioni»
30/01/2020 di Enzo Boldi
Guardare foto di belle donne è una rivendicazione di tradizionalismo. Così Franco Mino, il consigliere comunale leghista di Biella pizzicato durante una seduta in Aula consiliare a scorrere con il suo dito sullo smartphone soffermandosi sulla foto di una prosperosa ragazza, si giustifica e passa al contrattacco. Accusa chi ha diffuso l’immagine sui social, un ex consigliere comunale, di strumentalizzazione e mistificazione della realtà. Poi l’inciso sulla famiglia tradizionale, che poco ha a che fare con questa grottesca vicenda.
LEGGI ANCHE > Il vicesindaco leghista di Biella e il commento sessista sulla vittoria di Bonaccini
«Tutti usano il cellulare per dei momenti in consiglio comunale – aveva scritto Franco Mino in un post Facebook, poi rimosso -. Dietro di me avevo notato dei balordi non al loro posto sul loggione che fotografavano e fra tutte le foto fatte la peggiore che potevano postare è questa che è la pagina iniziale di una su Facebook». Insomma, l’occhio è caduto proprio su quella immagine.
Franco Mino e la foto hot
Il consigliere leghista di Biella sottolinea come quell’immagine non sia osé e che, nel momento in cui è stato immortalato a intrattenersi su Facebook, non c’era in corso alcuna discussione in Aula. E su questo potrebbe anche avere ragione. Ma a far crescere la polemica è un secondo commento di Franco Mino su questa vicenda paradossale: quello in cui, senza alcun motivo, tira in ballo le famiglie tradizionali.
Le famiglie tradizionali
«In riferimento a questa foto chiedo scusa se per sfortuna non ho aperto la prima pagina di Facebook di una fotografia con un uomo ma io non seguo le tendenze di moda – ha scritto Franco Mino sui social -, rimango saldamente ancorato alle vecchie tradizioni (uomo, donna; mamma, papà)». Parole che non hanno nulla a che fare con questa vicenda, ma sembrano un copia e incolla di propaganda leghista.
(foto di copertina: da profilo Facebook di Roberto Pietrobon)