L’azienda di integratori della foto della Meloni cancella la foto: «Noi come imprenditori vittime del racket»
10/06/2020 di Ilaria Roncone
L’odio è odio ed è sbagliato, non importa da chi venga o chi ne sia il bersaglio. Non ci stancheremo mai di dirlo e non smetteremo di denunciarlo a prescindere anche dalle fazioni politiche. La vittima dell’odio ingiustificato del web questa volta è Giorgia Meloni, come spiega in un post la pagina LiposuxTen, pagina che promuove prodotti dimagranti. L’azienda di integratori ha dovuto rimuovere la foto della donna per i troppi commenti di odio e insulti che si sono accumulati in pochissimo tempo, proprio come se fossero «vittime del racket», hanno scritto nel post di denuncia.
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«Abbiamo dovuto cancellare il post per un manipolo di odiatori organizzati»
Premettendo che il post non è stato condiviso per appoggiare un’ideologia ma solo per sottolineare che anche Giorgia Meloni «tiene alla forma e si sacrifica nel mantenerla, come tantissime su questa pagina», i gestori della pagina hanno spiegato la ragione per cui è stato cancellato. «A malincuore però abbiamo DOVUTO CANCELLARE IL POST, perché ieri pomeriggio un manipolo di odiatori organizzati, al ritmo di un commento offensivo al secondo, lo ha violentemente bersagliato. Per tutelare l’immagine dell’On. Meloni e la nostra pagina, che poi è il nostro lavoro, abbiamo perciò deciso di fare un passo indietro», scrivono.
Quel “buoni” parlando del racket rispetto al post per Giorgia Meloni
Per chiudere il post la pagina LiposuxTen scrive: «Così come purtroppo fanno molti imprenditori vittime di racket, anche se in questo caso non c’è interesse economico ma intolleranza ideologica, non ci sono armi ma offese, non ci sono i delinquenti ma i “buoni”». Sicuramente non sfugge all’attenzione quel buoni tra virgolette, come a sottolineare che chi diffonde odio in internet non fa parte di quelli che possono essere chiamati in questo modo. Non facciamo di tutta l’erba un fascio, comunque, perché alla fine dei conti sarebbe sciocco e superficiale sostenere che tutte le persone che non votano Giorgia Meloni – così come tutte quelle che la votano – sarebbero capaci di insultare gratuitamente qualcuno in rete.