Il Copasir non ha risposto alle proteste della Federazione nazionale della stampa sulla sua “lista”

Il segretario Raffaele Lorusso aveva presentato una lettera dai toni molto duri. Adesso vuole un incontro

08/06/2022 di Redazione

Da lunedì, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana è al lavoro per chiedere chiarezza al Corriere della Sera rispetto alla lista di personalità ritenute filo-russe a cui è stata data molta enfasi nella giornata di domenica: il quotidiano diretto da Luciano Fontana aveva pubblicato una lista di nomi e di volti che sarebbero entrati in un elenco attenzionato dai servizi segreti italiani (questi erano i toni dell’informazione condivisa) e che sarebbero arrivati successivamente sul tavolo del Copasir. Il segretario della FNSI Raffaele Lorusso aveva chiesto un chiarimento, perché una modalità di questo tipo poteva rappresentare un precedente rispetto all’individuazione di persone che sarebbero finite sotto la lente d’ingrandimento delle autorità italiane per le opinioni da loro espresse.

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FNSI contro Copasir per la lista di “nomi filo-russi”

Secondo Raffaele Lorusso, infatti, non è stato chiarito il senso di quella operazione, né il ruolo del Copasir in tutto questo. L’appello rivolto dal segretario nazionale della FNSI è caduto nel vuoto e, adesso, Lorusso ha chiesto un incontro urgente per dipanare la matassa che si era venuta a creare. «Ammesso che esistano questi documenti secretati – dice Lorusso -, in che modo sono stati compilati? Un conto è se ci sono persone a libro paga di agenzie russe, un conto è se si tratta soltanto di opinioni dissonanti rispetto alla linea politica del governo».

Nonostante le dichiarazioni del Copasir, che ha chiarito di non poter avere compiti di indagine, Lorusso lamenta il clima che si è venuto a creare dopo la pubblicazione di quella lista, con interviste e dichiarazioni che hanno alimentato l’ipotesi di un controllo su mass media e strumenti vari di comunicazione, sempre da parte della commissione parlamentare. Che adesso dovrà fronteggiare l’escalation delle polemiche e confrontarsi direttamente, almeno stando alla richiesta di Lorusso, con una rappresentanza del sindacato dei giornalisti italiani.

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