Tutti i possibili host Airbnb di Firenze sono arrabbiati con Nardella

La città di Firenze, nella sua area Unesco, ha bloccato nuove licenze per gli affitti brevi. Una norma che ha scatenato le proteste in una città che vive di turismo

06/10/2023 di Gianmichele Laino

Una città che vive di turismo e che, a volte, dal turismo è soffocata. Stiamo parlando di Firenze che, negli ultimi giorni, è divisa non soltanto dalla corrente dell’Arno, ma anche da chi è favorevole e da chi è contrario alla norma approvata dal consiglio comunale guidato dal sindaco Dario Nardella che vieta il rilascio di licenze a nuovi host per affitti brevi. Il tutto, ovviamente, non vale per l’intero territorio comunale, ma soltanto per quella parte della città – coincidente grosso modo con il centro storico – che è stata dichiarata patrimonio dell’Unesco. Per Nardella, in questo modo, si tutela sicuramente la città e il sovraffollamento che, in alcuni periodi dell’anno, la caratterizza e – allo stesso tempo – si cerca di mettere un freno alla corsa del caro affitti. Ma non tutti, come detto, sono d’accordo.

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Firenze Airbnb, un vero e proprio dissidio all’interno della città

Al momento, la decisione non è definitiva, perché c’è bisogno di una nuova approvazione del consiglio comunale – in seconda battuta – per renderla operativa, di fatto, tra due mesi. Intanto, però, la prima deliberazione del parlamentino cittadino è stata utile a sondare gli umori. E se, da un lato, c’è chi è compiaciuto dalla decisione del sindaco, alcuni operatori (che hanno fatto dell’affitto breve una vera e propria fonte di reddito primaria) sono sul piede di guerra, supportati da Forza Italia, che la definisce una “norma sovietica”.

In questo periodo, a Firenze ci sono 12.308 licenze per gli affitti brevi e in tanti denunciano che questo numero enorme riduce al massimo le possibilità abitative per i residenti e fa aumentare i prezzi. La ricetta di Nardella sarebbe un piccolo palliativo su questa emergenza abitativa e – tra le altre cose – andrebbe parzialmente in contrasto anche con il disegno di legge proposto dalla ministra del Turismo Daniela Santanchè che vorrebbe vincolare l’appartamento e non il locatore nel caso di affitti brevi. Questo comporterebbe, inevitabilmente, che – nel caso di approvazione della norma nazionale – la trasferibilità della licenza in caso di compravendita di un appartamento coperto dalla licenza di locazione breve.

Intanto, chi è contrario al provvedimento di Nardella sta valutando un ricorso al Tar. Ritiene che questa norma limiti in qualche modo la libertà d’impresa e, in quanto tale, andrebbe in contrasto con la Costituzione.

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