Le Filippine sono preoccupate per la legge liberticida firmata dal presidente Duterte

Il presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte, ha firmato la nuova, controversa legge anti-terrorismo che consentirà alle forze di sicurezza di arrestare sospetti senza mandati dalle procure e di tenerli in stato di fermo per oltre 24 ore senza alcuna incriminazione. Lo ha annunciato il portavoce della presidenza Harry Roque.

Lo scorso 22 giugno Duterte si era rivolto alla nazione dichiarando che ‘forze anti-governative’ come Abu Sayyaf, il ramo locale dello Stato islamico, e il Partito comunista delle Filippine hanno approfittato della pandemia di coronavirus per espandere le proprie attività. «Questo – ha detto Duterte – ha danneggiato la sicurezza nazionale del paese».

Il disegno di legge anti-terrorismo era stato approvato dal Congresso lo scorso 9 giugno, ma negli ultimi giorni è stato fortemente criticato dai gruppi per la tutela dei diritti umani, secondo cui i nuovi provvedimenti potrebbero facilitare abusi da parte delle forze di sicurezza. «L’obiettivo della legge anti-terrorismo è di sradicare il terrorismo dal nostro paese. La gente non ha nulla da temere», ha assicurato da parte sua il segretario del dipartimento dell’Interno e del Governo locale, Eduardo Ano.

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Lo scorso 27 giugno a Manila, nelle Filippine, alcuni manifestanti che hanno aderito alla protesta per promuovere i diritti delle comunità Lgbt, hanno anche espresso il proprio dissenso contro il governo del presidente Rodrigo Duterte. Presso il Mendiola Peace Arch, luogo simbolo delle manifestazioni anti-governative nella capitale, i manifestanti hanno intonato slogan contro l’esecutivo, ribadendo la propria opposizione a una contestata legge sull’antiterrorismo che secondo i difensori dei diritti umani, permetterebbe alle autorità di reprimere il dissenso.

Durante il corteo però, come riporta la stampa locale, si sarebbero verificati momenti di tensione con le forze di polizia, sopraggiunte in tenuta antisommossa. Secondo gli agenti, i manifestanti avrebbero spruzzato un liquido urticante contro i poliziotti, mentre gli organizzatori negano qualsiasi gesto violento. La polizia ha arrestato venti persone e secondo i media locali al momento dell’arresto non è stato esplicitato il capo d’accusa contestato. Solo in seguito è stato notificata la ‘violazione della legge sulla sicurezza sanitaria’, in riferimento all’epidemia di covid-19. Tuttavia, gli organizzatori hanno ricordato che le misure anti-contagio sono state allentate a partire dal primo giugno, mentre gli attivisti hanno cercato di prendere delle precauzioni indossando le mascherine e osservando le distanze di sicurezza.

[CREDIT PHOTO: FACEBOOK/RODY DUTERTE]

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