Ferruccio De Bortoli lascia il Corriere e “saluta” Renzi: «Maleducato di talento»
30/04/2015 di Redazione

Ferruccio De Bortoli lascia la direzione de Il Corriere della Sera e si leva qualche sassolino dalla scarpa. Sia con gli azionisti che con il premier Matteo Renzi:
Il Corriere non è stato il portavoce di nessuno, tanto meno dei suoi troppi e litigiosi azionisti. Non ha fatto sconti al potere nelle sue varie forme, nemmeno a quello giudiziario. Ha giudicato i governi sui fatti, senza amicizie, pregiudizi o secondi fini. E proprio per questo è stato incisivo e criticato. Chi scrive ha avuto lunghe vicende giudiziarie con gli avvocati di Berlusconi, con D’Alema e tanti altri. Al nostro storico collaboratore Mario Monti – che ebbe, per fortuna dell’Italia, l’incarico dal presidente Napolitano di guidare il governo – non piacquero, per usare un eufemismo, alcuni nostri editoriali. Come a Prodi, del resto, a suo tempo. Pazienza.
E sul presidente del Consiglio…
Del giovane caudillo Renzi, che dire? Un maleducato di talento. Il Corriere ha appoggiato le sue riforme economiche, utili al Paese, ma ha diffidato fortemente del suo modo di interpretare il potere. Disprezza le istituzioni e mal sopporta le critiche. Personalmente mi auguro che Mattarella non firmi l’Italicum. Una legge sbagliata.
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Ferruccio De Bortoli nel suo addio al Corriere non s’è regolato. Rancore e pregiudizio, erga omnes
— Spazio Disponibile (@sdisponibile) 30 Aprile 2015
L’addio di De Bortoli @DeBortoliF al Corriere in un’estrema sintesi del suo prezioso apporto nella direzione. pic.twitter.com/vsOiXzyygA
— Chiara (@_ChiaraBi) 30 Aprile 2015
La lettera di addio al #corriere di @DeBortoliF sembra anche un’aspra critica alla democrazia alla underwood di #Renzi
— Gabriele Andreozzi (@gabriandreozzi) 30 Aprile 2015
(foto Stefania D’Alessandro/Getty Images)