Vittorio Feltri non crede che Mambro e Fioravanti c’entrino con la strage di Bologna

Puntuale come il 2 agosto. A ogni anniversario della terribile strage di Bologna che, con i suoi 85 morti, rappresenta il peggiore attentato su suolo italiano nella storia repubblicana, si alzano sempre delle voci contrarie rispetto ai tentativi (in verità faticosi) di ripristinare la verità su quel giorno. Nel 40° anniversario, la polemica è ancora più rumorosa e a innescarla è un testimone giornalistico di quell’epoca, Vittorio Feltri.

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Feltri su Strage Bologna, secondo lui Mambro e Fioravanti non c’entrano

Intervistato dall’Adnkronos, l’editorialista di Libero ha affermato di non aver creduto alla colpevolezza di Francesca Mambro e di Giusva Fioravanti, condannati per la strage di Bologna (ai quali si aggiunsero in un secondo momento anche le condanne di Luigi Ciavardini e Gilberto Cavallini). «Non credo – ha detto Vittorio Feltri – che c’entrino Francesca Mambro e Valerio Fioravanti. Non mi persuade questa interpretazione della vicenda. Non credo neanche che avessero la forza per organizzare una cosa simile. Non gli si può addossare la colpa della strage di Bologna che esigeva evidentemente un’organizzazione diversa».

Il ricordo di Feltri su Strage Bologna

Vittorio Feltri, con ogni probabilità, fa riferimento a quella doppia linea giudiziaria – ancora attualmente in piedi – che prevede un’indagine sulla strage in sé e un’indagine sui mandanti della stessa strage. Quest’ultimo aspetto, dal punto di vista giudiziario, resta ancora da chiarire, perché effettivamente resta molto probabile che la matrice dell’attentato possa affondare le sue ragioni in logiche più grandi che, tuttavia, si sono servite del braccio armato dell’estremismo di destra per far detonare la bomba nella sala d’aspetto della seconda classe della stazione del capoluogo emiliano.

L’editorialista di Libero, che all’epoca dei fatti lavorava al Corriere della Sera, ha affermato che le indagini non lo hanno mai convinto e che restano comunque dei punti oscuri, come l’86ma vittima non identificata (sulla quale sono state fatte diverse illazioni, ma che in realtà potrebbe anche far parte di quel mondo di homeless che spesso circonda le stazioni). In ogni caso, Vittorio Feltri sulla strage di Bologna sembra non credere alla responsabilità di due appartenenti ai Nar che, all’epoca dei fatti, rappresentavano una vera e propria scheggia impazzita.

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