Feltri vuole cacciare i migranti che ci manderà Erdogan

«Se criticate la nostra operazione vi inviamo 3,6 milioni di migranti»: questa la palese minaccia fatta de Erdogan all’Europa intera. Come a dire, impicciatevi dei fatti nostri e ve la faremo pagare. L’offensiva di Erdogan in ai curdi in Siria ha scatenato le reazione nel mondo della politica e sui social. Anche tra i giornalisti c’è chi ha espresso la propria opinione, compreso Vittorio Feltri. Il fondatore e direttore editoriale di Libero Quotidiano ha espresso la sua opinione nell’editoriale di oggi.

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«Erdogan ci manda un milione di neri o di marroncini? Non ci importa un fico secco, sbarriamo i confini»

Vittorio Feltri si è lanciato in una “finissima analisi” delle implicazioni che la minaccia di Erdogan potrebbero avere se si passasse ai fatti. Come dovrebbe agire l’Italia secondo il giornalista? «Occorre avere la forza di chiudere i porti, e non solo i parti che hanno svuotato le culle, cui si deve il calo delle nascite, non compensabile concedendo spazio a chi viene dall’Africa e dal Medioriente». La soluzione per Feltri, quindi, è quella di lasciare morire la gente perché mica possiamo farci sostituire dai neri e dai marroncini, no? Feltri coglie l’occasione anche per fare un appello al popolo italiano: tornate a fare figli. Sbarriamo i confini «senza temere le critiche francesi o tedesche»

La brillante soluzione di Feltri: “smettiamo di salvare la gente in mare”

L’editoriale del direttore di Libero propone la soluzione al problema che, secondo lui, «è più semplice di quanto appaia: se smettiamo di salvare in mare chi sfida le onde prima o poi questi la smetterà di avventurarsi tra i flutti, e codesta storia dell’invasione finirà subito». Logico, no? Se dipendesse da Feltri, quindi, l’invasione si potrebbe risolvere senza problemi voltandosi dall’altra parte e barricandosi dietro muri. Del resto, come ha fatto notare, «da anni i popoli si trasferiscono in massa dalle zone più sfigate a quelle più ospitali, ma non è detto che debbano forzosamente essere inglobati in toto. Vanno respinti nel caso in cui non si posseggano i mezzi idonei per accoglierli decentemente, cioè senza sbatterli nelle periferie costringendoli a campare da reietti». Tanti saluti ai trattati sui diritti fondamentali di ogni persona, quindi, al senso di umanità che ognuno dovrebbe possedere e anche alla logica. Affrontare un discorso del genere in maniera così semplicistica sembra più un atto da bar che da editoriale di un quotidiano a tiratura nazionale. E forse lo scopo è proprio quello: semplificare una minaccia, quella di Erdogan, che se diventasse concreta richiederebbe una risposta molto più complessa di quanto faccia apparire Feltri da parte dell’Italia e di tutta l’Europa.

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