Cos’è il feedback aptico

La tecnologia è ormai presente su tutti gli smartphone di ultima generazione

22/03/2024 di Enzo Boldi

Un tempo era parte integrante di pochi dispositivi, soprattutto quelli legati al gaming. Con il passare del tempo, però, la tecnologia del feedback aptico ha iniziato ad accompagnare la maggior parte degli smartphone e di altri strumenti digitali che utilizziamo nel nostro quotidiano. Ci sono alcune teorie che sostengono come questa “risposta tattile” – attraverso una vibrazione di diversa intensità in base “all’evento” – sia uno dei principi alla base della dipendenza dai telefoni. La restituzione, attraverso il tatto, di comportamenti che noi effettuiamo attraverso uno schermo potrebbe alimentare questa dinamica.

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Ma di cosa stiamo parlando? Partiamo dalla definizione. Feedback vuol dire “reazione” o “riscontro”. Aptico, invece, deriva dal greco “apto”, che significa tocco. Dunque, una reazione a un nostro tocco. Più estesa, in chiave digitale, una risposta – attraverso una vibrazione fisica del dispositivo – a una delle nostre azioni che svolgiamo attraverso quel dispositivo. Per fare un esempio: quando mettiamo un “cuore” a una foto su Instagram, il nostro telefono (non tutti, ma quelli più recenti sì) ci restituiscono una leggera vibrazione. Una sorta di conferma non solo visiva, ma anche tattile all’azione digitale compiuta.

Feedback aptico, cos’è e come funziona

Il sistema della tecnologia del feedback aptico è costituito in questa maniera: ci sono dei piccoli motori, chiamati attuatori, all’interno del nostro dispositivo, che vibrano a diverse frequenze e intensità, creando differenti sensazioni tattili. Dunque, ci sarà un tipo di vibrazione per simulare l’aver premuto un pulsante, ma anche altri che rappresentano la rotazione di una manopola. Fino, in alcuni casi, a restituire un effetto “tangibile” della consistenza di un materiale. Parallelamente a questi motori, c’è anche il software: in base a ciò che fa l’utente su uno schermo (rimanendo nel tema degli smartphone), è proprio il software a scegliere come far vibrare il dispositivo, quando farlo vibrare in base alla sensazione tattile desiderata.

I pro e i contro

Al netto dei possibili effetti psicologici sulla dipendenza da smartphone, il feedback aptico può essere molto utile sotto molte sfaccettature. Oltre a un miglioramento della user experience, la vibrazione può restituire anche altre tipologie di informazione all’utente in base alle sue azioni. E, aspetto molto importante, può essere utile per le persone con disabilità visive o motorie, fornendo un feedback alternativo a quello visivo.

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