Cosa sono i «facilitatori digitali» che aiuteranno gli adulti a usare le app

Oggi è stato presentato il servizio civile digitale: 1000 giovani coinvolti

28/12/2020 di Redazione

Si chiameranno facilitatori digitali. È la versione, adatta alla generazione Z, del nuovo servizio civile: l’operazione sarà quella di mettere a disposizione il proprio know how con le tecnologie di comunicazione e i nuovi media per aiutare a colmare il digital divide che c’è tra le diverse fasce d’età nel nostro Paese. L’operazione è stata presentata dal ministro per l’Innovazione Paola Pisano e dal ministro dello Sport Vincenzo Spadafora: verranno estesi bandi per 1000 posizioni nell’ambito del cosiddetto servizio civile digitale.

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Facilitatori digitali, quale sarà il loro compito

I dati Istat mostrano che il 42% della popolazione tra 16 e 74 anni ha competenze digitali almeno di base, il 58% non ha competenze digitali. Un divario inaccettabile – rispetto alla media europea – per un Paese moderno. Per questo motivo, dunque, i facilitatori digitali verranno formati e avranno la possibilità di intervenire nei quartieri e nelle altre comunità medio-piccole per insegnare ai loro concittadini come fare delle semplici operazioni – eppure essenziali – per poter convivere con la digitalizzazione della pubblica amministrazione.

La formazione dei facilitatori digitali

Per intenderci, i facilitatori digitali avranno il compito di insegnare agli adulti a utilizzare l’app IO oppure il proprio codice SPID, ma anche per accedere a diversi bandi e richieste di bonus (si veda il processo che ha guidato i rimborsi Inps in fase di pandemia) sempre più frequenti nella pubblica amministrazione. Una sfida non da poco, che secondo il ministro Spadafora – di fatto – è stata già messa in pratica dai nostri ragazzi in periodo di lockdown. Secondo il titolare dello Sport e delle Politiche Giovanili, infatti, i giovani hanno già aiutato i più anziani a utilizzare le nuove tecnologie (dalle piattaforme per le video-conference alle semplici app di messaggistica istantanea) per far fronte al distanziamento sociale.

I mille posti messi a disposizione per i facilitatori digitali altro non faranno che contribuire a portare a termine un processo a cui la pandemia ha imposto una accelerazione.

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