Facebook ‘manda un avviso’ a chi vuole entrare nei gruppi No Vax

Non si tratta di una censura, ma di un invito alla consapevolezza e all’analisi di fonti scientifiche accreditate. Facebook, il social network di Mark Zuckerberg, ha deciso di intervenire sui famosi gruppi social di No Vax: quelle comunità online che si dichiarano contrarie ai vaccini e che fanno tanto discutere per via dell’assenza di teorie mediche a supporto delle loro tesi. Non si tratta di un oscuramento di quei canali, ma di un avviso messo in evidenza quando si sta per entrare in pagine che trattano quella tematica. Facebook No Vax, dunque, non è un confronto, ma un invito a informarsi.

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Provando ad accedere a uno dei tanti gruppi No Vax presenti sul social network di Zuckerberg (basta inserire quella chiave di ricerca nella barra in alto e spuntare la voce ‘gruppi’) compaiono una serie di nomi e pagine. Cliccando su ciascuna di esse, in testa appare un messaggio che invita a una corretta informazione (riportando anche un link con tutte le domande e risposte fornite da una serie di studi riportati dal sito della World Health Organization).

Il messaggio nei gruppi anti-vaccini

«Quando si tratta di salute, tutti desideriamo informazioni affidabili e aggiornate. Scopri perché l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) consiglia i vaccini per ostacolare molte malattie». È questo quanto compare in alto non appena si decide di provare a entrare in uno dei gruppi No Vax su Facebook. Poi, ciascuno di noi, è libero di aderire, leggere quanto si discute su quelle pagine e contribuire.

Facebook No Vax, la polemica sul nulla

Insomma, nessuna censura come invece denunciato sui social da alcuni profili di personaggi che si professano anti-vaccinisti convinti. La polemica Facebook No Vax, dunque, è sterile perché consente a tutti libertà di accesso a quei gruppi. Il social network, però vuole sottolineare come il tema dei vaccini sia molto delicato. Per questo motivo è sempre molto meglio consultare fonti accreditate e non falsi miti che vivono e proliferano in rete.

(foto di copertina: screenshoot da Facebook)

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